Manaj duro nei confronti degli ex nerazzurri
In un’intervista rilasciata a FcInterNews, l’ex Inter Manaj torna a parlare della sue esperienza in nerazzurro e critica chi parla male della società nerazzurra. Ecco alcune sue dichiarazioni.
Sabato i nerazzurri incontreranno il Benevento, una squadra che l’estate scorsa l’ha seguita con molto interesse. Perché non si è accasato in Campania preferendo la Serie B spagnola?
“Non è una questione di categoria del torneo in cui si gioca, quando si va in prestito, bensì di opportunità di crescita. Qui c’è un bel progetto, e ho scelto la Spagna di comune accordo col mio procuratore Alberto Fontana e la mia famiglia”.
Continua a seguire i nerazzurri?
“Tantissimo, tifo Inter da quando ero piccolo e seguo con passione tutto ciò che le succede. Non nego che quando perde sono triste, perché è la mia squadra del cuore”.
Perché vivono periodi di blackout? E come mai faticano così tanto ad uscirne?
“Giocare all’Inter non è facile, c’è una grande differenza rispetto a qualsiasi altra squadra. Ha una Storia che parla da sé, e i giocatori hanno il dovere di difendere la tradizione nerazzurra. Cercano sempre di dare il massimo per la causa, ma alcune volte le pressioni vengono elaborate impropriamente e questo non permette di giocare con tranquillità. La rosa attuale ha giocatori veramente forti, io spero davvero, e le auguro, che raggiunga la Champions League”.
Alcuni ex giocatori e tecnici sostengono che all’Inter ci sia un ambiente nel caos. E’ vero?
“No, non sono per nulla d’accordo. Quando io ho fatto l’annata all’Inter mi sono trovato estremamente bene, da Appiano, allo staff, alla società”.
Cosa ne pensa dei giocatori il cui cartellino è ancora dell’Inter che parlano male della società nerazzurra?
“Penso che sputano nel piatto in cui hanno mangiato magari sino al giorno prima. Chi dice queste cose è perché non è all’altezza di un club così importante”.
Come si immagina il suo ritorno all’Inter?
“Io voglio tornare a San Siro da giocatore affermato. L’Inter è un grande club e io voglio tornare da grande giocatore. E per dimostrare di poterlo diventare ho scelto di andare a giocare altrove, in una realtà più piccola, dove posso trovare una continuità. E’ una decisione che non tutti avrebbe preso”.