Pagelle Inter Benevento: jolly per la risalita e per l’autostima. San Siro è ancora lì ma la pazienza non durerà per sempre
Pagelle Inter Benevento: i nerazzurri vengono da una settimana di duro lavoro fisico e da un tentativo di crescita psicologica. La squadra non sta attraversando un bel momento e una vittoria potrebbe rivelarsi utile sia per la classifica che per la convinzione nei propri mezzi. Il Benevento però non ha nulla da perdere e si presenta con De Zerbi e con una rinnovata capacità di aprire il campo con strappi, ma anche con qualità come con Ghuilerme.
Pagelle Inter Benevento
Handanovic 6: Nel primo tempo respinge con i pugni una conclusione dal limite, allontanata di testa da terra grazie a Ranocchia. Poco impegnato dagli avversari, molto più coinvolto in fase di manovra anche a causa dello scarso movimento degli attaccanti.
Cancelo 6.5: terzino dalla grande qualità. Tocca molti palloni soprattutto in fase di impostazione. La fascia destra è la zona più pericolosa dell’Inter grazie soprattutto alla sua qualità e velocità. In fase difensiva sembra essere molto migliorato, salvo qualche piccola disattenzione in collaborazione con Ranocchia.
Skriniar 6.5: impossibile passarlo nell’uno contro uno. Imposta, corre, rincorre e segna. Vale un reparto intero e si prende le responsabilità: quella di una maglia pesante.
Ranocchia 6.5: Poco reattivo ma molto attento nelle letture. Fascia da capitano al braccio e tanta voglia di rifarsi per troppe colpe e frustrazioni. Segna il secondo gol che è una vera e propria liberazione.
D’Ambrosio 6: inconsistente in fase offensiva. Il lato sinistro dovrebbe essere quello di copertura. Invece viene spesso impiegato in fase di manovra, divenendo prevedibile. In fase difensiva svolge il compito senza sbavature eccessive.
Vecino 5.5: non è lo stesso di inizio campionato. Sembra che giochi con il freno a mano tirato, ma il suo atteggiamento è lo stesso del compagno di reparto. Mai verso avanti per cercare di anticipare l’avversario. Il primo pallone sbagliato al fischio di inizio è la fotografia del momento in casa Inter.
Gagliardini 5.5: Lento di pensiero e anche nei movimenti. Troppo statico e timido per poter offrire soluzioni ai compagni e per essere il motore della manovra. Sfrutta male la sua fisicità cercando di anticipare avversari brevilinei che, puntualmente lo hanno messo in difficoltà.
Candreva 6: corre ma nel modo forse non più utile per la squadra. sembrano saltate le distanze tra reparti e sopratutto ha la naturale tendenza ad allargarsi, pestandosi i piedi con Cancelo. Da trequartista molto meglio.
Rafinha 6: inizia da titolare una partita difficile sulla carta. la sua qualità è evidente, ma deve essere supportata da movimento o altrettanta qualità. Troppo timida la manovra per essere incisivo. Gli avversari sanno che basta tenerlo spalle alla porta per annullarlo. Karamoh (6) lo sostituisce e la partita assume un po’ di brio. Appena entrato provoca un calcio d’angolo sfruttato da Skriniar per il primo gol.
Perisic 6: copre tantissimo, ma è troppo piatto e prevedibile nei movimenti. Non si prende responsabilità in mezzo al campo e spesso risulta impreciso. Pericoloso solo su colpo di testa nel primo tempo, ma ben distante dall’essere l’esterno della prima metà di stagione. Sufficienza per la quantità e per il risultato che premia tutta la squadra. Brozovic entra a gara praticamente ormai decisa. Si posiziona sulla trequarti dietro Eder.
Eder 6: fornisce un apporto alla manovra diverso. Non dà punti di riferimento, ma risulta spesso troppo isolato oppure poco legato ai movimenti dei suoi compagni. pochissimi scambi infatti degni di essere ricordati.
Spalletti 6: prova a mettere una diga dietro Rafinha per esaltarne le qualità tecniche, ma lo isola contro il muro bianco che riesce a prevedere le mosse con largo anticipo. Salva il tutto con Karamoh che, nonostante l’età , fornisce grinta e spensieratezza oltre che doti tecniche e fisiche notevoli. La scuote in tempo.