Effetto Karamoh, un suicidio rinunciarci

Karamoh: finche Candreva e Perisic sono questi…

Anche la gara con il Benevento lo ha confermato: finchè Perisic e Candreva sono quelli delle ultime apparizioni rischiano di essere una sorta di zavorra per la manovra nerazzurra, già di per sé non brillantissima. Il Rafinha visto alla prima da titolare conferma quello che Spalletti aveva detto nei giorni scorsi. Il ragazzo non è ancora pronto. Non ha i 90 minuti nelle sue corde, forse neanche 60. Occorre aspettarlo, i numeri del giocatore si sono già intravisti, le caratteristiche che servono alla squadra ci sono, il tempo un po’ meno. In mezzo a questo grigiore, anche ieri sera l’unica scossa è venuta con l’ingresso in campo di Yann Karamoh. Niente di strabiliante ad onor del vero, ma almeno ha fatto la sua comparsa quella dose di corsa, imprevedibilità, dinamismo che fino a quel momento era mancata.

Il francese porta aria fresca

L’angolo da cui nasce il gol di Skriniar è frutto di una sua iniziativa. Un altro paio di accelerate hanno seminato scompiglio nella difesa campana che fino ad allora aveva dormito sonni tranquilli.
Le buone prove che avevano preceduto il gol al Bologna, quella di ieri sera, unitamente alla scarsa vena delle due ali titolari, dovrebbero convincere Spalletti che mettere in campo il francesino ormai non è più una scommessa. C’è un effetto Karamoh che non può essere disconosciuto, San Siro se ne è accorto e lo supporta con attenzione ed affetto. La sua esperienza non è paragonabile a quella di Perisic e Candreva, ma la leggerezza e la velocità con cui Karamoh si propone meritano decisamente l’attenzione del tecnico di Certaldo. Anche in ottica derby, se i due laterali “anziani” dovessero continuare nel loro momento no.