Sabatini, le accuse a Suning, un rapporto difficile . E’ allarme rosso?

Sabatini Suning, rapporti tesi

Non sono passate inosservate all’ambiente nerazzurro le parole di Walter Sabatini di ieri a proposito del modo di lavorare di Suning. Il manager non stava affrontando un problema direttamente riferibile all’Inter, bensì al mancato trasferimento di Alex Teixeira dallo Jiangsu al Corinthians. Mancato perché la proprietà cinese aveva imposto il proprio alt in prossimità della conclusione dell’affare. Riferendosi a questo affare Sabatini ha commentato “Al momento le possibilità sono zero. I cinesi hanno cambiato idea all’ultimo momento. E questo accade con frequenza”.

I repentini cambiamenti di volontà della proprietà cinese stanno mettendo in chiara difficoltà Sabatini non solo nella parte italiana del suo lavoro ma anche in quella cinese. Sono parole non banali quelle del manager, che mostra un evidente nervosismo rispetto al modo di condurre le operazioni e di assunzione delle decisioni da parte di Suning. Proprio sulle modalità operative della catena di comando tra Cina e Italia sembrano risiedere i punti interrogativi che comportano le maggiori difficoltà, specie per l’Inter.

Sabatini voleva più autonomia

Sabatini non l’ha mai nascosto, fin dal suo arrivo. Basti tornare con la memoria alle parole espresse in conferenza stampa il 16 luglio dello scorso anno. In pieno mercato, l’Inter si era vista sorpassare dalla Roma sul traguardo per l’acquisto di Schick. Ad una domanda relativa al fatto se l’affare fosse sfumato anche per i tempi troppo lunghi per decidere se e quanto investire sull’attaccante blucerchiato, Sabatini rispose: “Miglioreremo senz’altro, c’è una grande predisposizione di Suning. Questo attiene al modo di affrontare i problemi, tutti noi dovremo fare passi avanti, soprattutto io che lavoro da me e fatico a confrontarmi e a trasmettere dati. Queste procedure continueranno a esserci ma saranno rivisitate. Suning è un gruppo ambizioso e farà tutto ciò che c’è da fare. Le cose tangibili, non i voli pindarici“.

Già in quelle frasi si poteva leggere quasi un senso di frustrazione di Sabatini per dover sottostare, evidentemente, alle procedure lunghe e farraginose della catena decisionale.
Si percepiva una richiesta di autonomia in quelle parole, autonomia decisionale che evidentemente ancora Sabatini non è riuscito a farsi riconoscere dalla casa madre cinese.

Contratto in scadenza in estate

Sabatini sa che un manager ha dei tempi con cui operare, e sa che questi sono completamente diversi da quelli imposti da Nanchino. Non per nulla negli anni scorsi è diventato famoso per la sua capacità di anticipare la concorrenza con dei blitz improvvisi e decisivi. Ecco dunque che il perdurante malcontento di Sabatini riemerge con frequenza regolare e preoccupante.

Il fatto che il contratto che lo lega a Suning vada a scadenza nella prossima estate non lascia dormire sonni tranquilli ai tifosi. Il timore che il rapporto tra Sabatini e Mr.Zhang si stia sfilacciando è più che concreto ed anche la mancanza di supporto economico nel corso dell’ultimo mercato invernale (leggasi vicenda Pastore) potrebbe aver influito pesantemente su questo malcontento.
L’auspicio è che i risultati della squadra da un lato ed una rinnovata sinergia tra le componenti più importanti della società possano far tornare il sereno quanto prima.