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Lippi: ” non avevo mai sentito nominare Li, Suning invece…”

Intervistato dal Corriere Della Sera, Marcello Lippi ha parlato anche di Suning e dell’Inter

Marcello Lippi, transitato anche sulla panchina dell’Inter, ha parlato al Corriere della Sera di calcio e delle proprietà cinesi in Italia. Ecco un estratto delle sue parole:

Partiamo dalla Cina, da questi Inter e Milan orientali, l’avrebbe mai detto?
«No, all’inizio pensavo fossero interessati a far crescere il movimento calcio, ma mai che avrebbero comprato società all’estero. Sono stato smentito. E Zhang e Suning li conoscono tutti, Yonghong Li non l’avevo mai sentito nominare prima».

Anche un’Italia fuori dal Mondiale era fuori da ogni logica.
«Rosichiamo. Ora è importante ricostruire una federazione che si occupi di calcio. E lo conosca».

Calciopoli, a cosa è servita?
«Non lo so. Forse non è stato considerato che certe abitudini non appartenevano soltanto a qualcuno, ma a tutto il sistema. E qualcuno forse ha pagato più del dovuto, qualcun altro molto meno…».

Al Mondiale con lei c’era Materazzi. Non c’era, però, durante la sua infelice esperienza all’Inter. Le avrebbe fatto comodo?
«Non la trovo così infelice. Il primo anno, dopo il precedente, disastroso, arrivammo quarti e in finale di Coppa Italia».

E in quell’Inter c’era Baggio. Vi siete mai chiariti?
«Passiamo ad altro».

Passiamo al Milan. Gattuso: come si spiega questo suo exploit in panchina?
«Sa coinvolgere e motivare le persone che gli stanno vicino, qualsiasi cosa faccia».

Gattuso dedicò il Mondiale agli emigrati in Germania.
«Li avevamo sempre sotto l’albergo. Ci pregavano di battere i tedeschi per le solite storie dei mangiaspaghetti e della mafia. E quando li battemmo piangevano tutti di gioia».