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Inter: dal mercato più breve enormi problemi per i nerazzurri

Inter: mercato ridotto per adeguarsi all’Europa

E’ di ieri la decisione di tagliare drasticamente i tempi del calciomercato in Italia.
La prossima sessione estiva inizierà il 1 luglio per chiudersi il 18 agosto, prima dell’inizio del campionato. Quella invernale sarà aperta per meno di tre settimane, dal 1 al 19 gennaio.
La decisione è stata presa sia per evitare i passaggi di giocatori da un club ad un altro a campionato già avviato, sia per adeguare i tempi del mercato italiano a quello degli altri tornei, prima tra tutti la Premier.

In Inghilterra le decisioni sono arrivate a risultati ancor più limitanti: il mercato d’oltremanica si chiuderà infatti il 9 agosto, con tre settimane d’anticipo rispetto agli anni precedenti. Giovanni Capuano su “Panorama” ha commentato questa piccola grande rivoluzione nel calcio italiano.

Scelta razionale, ma con qualche problema

Dalla prossima estate il calciomercato chiuderà in anticipo rispetto all’inizio del campionato di Serie A. La svolta decisa da Malagò è epocale e mette l’Italia in scia alla Premier League anticipando le decisioni probabili di Uefa e Fifa che vogliono limitare spazi e poteri di intermediari e agenti, considerati uno dei problemi del calcio mondiale“.

Che non si tratti a campionato in corso non può che essere considerato qualcosa di razionale, però attenzione perché la fretta di prendere una decisione logica e popolare potrebbe aver lasciato in eredità qualche problema futuro.”

I problemi per l’Inter

Penso, ad esempio, a chi ha giocatori importanti con finestre temporali per le clausole di rescissione. Fino a ieri se un tuo centravanti se ne andava il 31 luglio avevi un mese per pianificare la sostituzione, adesso potrebbe essere tardi. Il caso? L’Inter ha Icardi con la clausola in uscita al 15 luglio. Il giorno dopo potrebbe diventare complesso trovare un sostituto all’altezza con le altre squadre già in ritiro a con la prospettiva a loro volta di rischiare di trovarsi col cerino in mano. Succederà? Vedremo, ma la questione non è di secondo conto”.