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Hall of Fame, dopo Zenga e Zanetti gli ultimi due ad entrare sono…

Dopo il portierone e il Vicepresidente, è toccato ad un centrocampista e un attaccante

Durante la serata della festa per i 110 anni dell’Inter ci sono stati i primi ingressi nella Hall of Fame nerazzurra, decretati durante l’evento all’Hangar Bicocca.

Dopo Walter Zenga per i portieri e Javier Zanetti per i difensori, è toccato ad un centrocampista e un attaccante. A spuntarla e a ricevere il premio dall’attrice Matilde Gioli è Lothar Matthäus. Che dopo essersi proposto come spasimante della Gioli commenta così il premio: “E’ una cosa speciale, ho giocato 4 anni nell’Inter nel campionato migliore del mondo. Dico grazie a tutti, per me è stato un momento eccezionale.

Sono stati gli anni più emozionanti della mia carriera. Ho fatto tutto per vincere all’Inter, avevamo una buona squadra e un grande allenatore, oltre a grandi giocatori, da Bergomi a Berti a Zenga. Quando torno a Milano e a San Siro per vedere la mia squadra giocare sono sempre contento. Sono arrivato in una squadra che funzionava tutta, questo è stato molto importante”.

Tocca poi al Fenomeno

Per il primo attaccante, premiato da Bedy Moratti, il vincitore è Ronaldo, accompagnato sul palco da Nicola Berti: “E’ un grande onore essere qui, è emozionante. Ringrazio tutti quelli che hanno votato per me, ma soprattutto mio papà Massimo Moratti e tutta la sua famiglia per avermi portato all’Inter, dove sono diventato un Fenomeno come mi chiamano.  Ringrazio anche Marco Tronchetti Provera e la Pirelli. Ho sentito tanti interisti parlare di sentimento e io lo condivido, perché nella mia epoca non bastava solo giocare bene.

Abbiamo combattuto tutte le squadre e un sistema corrotto che abbiamo scoperto tutti. Meritavamo tante cose in più. Ringrazio le altre generazioni e Nicola Berti che mi ha sempre sostenuto quando sono arrivato in Italia, grazie a questa generazione sono diventato quello che sono, sono stati degli idoli. Altri mi guarderanno come riferimento, il calcio deve andare avanti così. Per me è stato la mia vita, grazie agli interisti che hanno pianto e gioito insieme a me”.