Massimo Moratti e la fede nerazzurra
Non è più presidente dell’Inter, ma Massimo Moratti ha ancora comunque il cuore totalmente nerazzurro. Scontato, direbbero in molti. Ma non lo è, soprattutto dopo anni in cui hai “abbandonato” il club. Invece, Moratti è ancora più interista di prima, come se non fosse cambiato niente dal momento in cui ha passato il testimone a Thohir.
Ieri, i nerazzurri hanno festeggiato i 110 anni di storia e lui ha parlato così ai microfoni di RMC Sport: “Ascoltare Zanetti e Gianfelice è un orgoglio. Dietro all’Inter c’è un passato fatto di sogni, di gente unita e amica. L’Inter ha un significato vero. È una delle cose a cui ho voluto più bene. Mio padre era un genio che sapeva vedere le cose. Ci ha consegnato un qualcosa di grande responsabilità. Spesso a questi colori si associa la sofferenza, ma per me questi anni sono stati fortemente emozionanti. Tanti valori che con la costruzione ci ha permesso di vincere diversi trofei. L’Inter è una donna affascinante, difficile, viziata. Tutto ciò che non è facilmente sopportabile. Essere un presidente, un responsabile e una guida è sempre stato un ruolo di grande responsabilità. Lo sentivo anche nei confronti dei tifosi. Non ci si butta giù per le sconfitte.
Non siamo abituati ad avere una proprietà straniera, ma io li conosco. Sono fortemente coinvolti in questo progetto per davvero, con grande passione. Aiutiamoli, facciamoli crescere e mettiamoli in condizione di fare anche errori. Siamo su una strada che può migliorare e permetterci di ritrovare fascino e amore per questi colori. Faccio l’in bocca al lupo alla famiglia Zhang. Noi, tutti, siamo con loro“.
L’augurio è che l’Inter, con il gruppo Suning possa tornare presto dove meritare di stare. I nerazzurri stanno già lottando per entrare in Champions League il prossimo anno. E chissà che magari fra qualche anno (si spera pochi), l’Inter possa tornare ad alzare qualcosa.