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(GdS) L’intervista a Maicon: dai ricordi del triplete a oggi

Maicon, uno degli eroi del triplete, intervistato dalla Gazzetta dello Sport

Uno dei giocatori più amati dalla tifoseria nerazzurra è tornato a parlare di Inter dopo aver ricevuto, prima di Inter Napoli, la sua 13 come nuovo membro di Inter Forever. Maicon, uno degli eroi del triplete di Josè Mourinho, ha parlato dei ricordi di quell’anno e del futuro dei nerazzurri.

Quando uno degli eroi del triplete torna a parlare tutti gli interisti lo leggono con qualche lacrima di commozione. Ogni volta che si vede Maicon non si possono non ricordare le infinite sgroppate sulla fascia che, quasi sempre, si concludevano con un gol o un assist del brasiliano. Oggi le sue sgroppate le vedremo solo nelle partite che giocherà con Inter Forever, nel frattempo sentiamo le sue parole.

Le parole di Maicon sulla stagione dell’Inter

Come benvenuto a Milano ha gradito la partita di domenica? “Molto, anche se è stato uno 0-0. Eppure ho visto tanti spunti tattici e una bella Inter contro una squadra che la precede in classifica. La difesa nerazzurra e tutto il meccanismo stanno lavorando molto bene. Altrimenti non fermi due volte su due una squadra come il Napoli…”

Chi le è piaciuto tra gli interisti?Skriniar. Fortissimo in mezzo alla difesa, molto bravo.”

Lei è stato allenato anche da Spalletti nella Capitale: che ricordi ha? “Più che positivi, anche se abbiamo lavorato insieme per poco tempo lo ricordo piacevolmente. È un bravissimo allenatore, un martello nel lavoro quotidiano. I giocatori dell’Inter stiano tranquilli: anche dopo un buon 0-0 contro il Napoli, lavoreranno. Come lavoreranno in questi giorni…”

La stagione era iniziata bene, poi il meccanismo si è un po’ inceppato. Come si può venirne fuori? “Restando uniti, facendo gruppo. Anche non necessariamente fuori dal campo. L’importante è che quando si lotta, lo si faccia in maniera compatta per l’obiettivo della squadra.”

Ed è con questo spirito che l’Inter tornerà in Champions? “Ecco, credo che si debba pensare a gara dopo gara, senza il pensiero dell’obiettivo finale. Un passo alla volta. La Serie A è difficilissima, anche se giochi contro gli ultimi, lo testimoniano certe partite di quest’anno.”

Le parole di Maicon su Josè Mourinho

Tra i tanti allenatori che ha avuto, due più di tutti hanno determinato la sua carriera: Roberto Mancini e José Mourinho.Mancini ha ricostruito l’Inter, tecnicamente e mentalmente, ha proprio rifatto tutto. Anche a livello societario. Mou ha dato il tocco finale, ha messo la ciliegina. È stato il migliore con cui io abbia mai lavorato.”

Cosa le diceva? “Mi ha parlato due volte, sono state sufficienti. Quando arrivò all’Inter consegnò ai giocatori una specie di decalogo sui comportamenti, cosa fare e cosa no. Qualcuno di noi non lesse. Diciamo che sbagliarono a non farlo…”

Che tipo di giocatore bisogna essere per essere allenato da lui? “Serve una mentalità fortissima. Altrimenti non riesci a giocare con lui e per lui. Lui diceva cosa fare e in partita veniva tutto bene. Quindi riflettevi: “Allora ha ragione”. E aumentava la fiducia in lui di noi giocatori.”

Lei è uno degli eroi del Triplete: com’era quell’Inter? “Era un mondo perfetto, bastava guardarsi negli occhi. Con troppe parole non si va da nessuna parte, servono i fatti.”

L’Inter ha 110 anni: come la spiegherebbe a un bimbo? “Gli direi che è una famiglia speciale. Il presidente Moratti è unico, inarrivabile. Al bimbo gli direi di tifare sempre Inter.”