Maicon, che ricordi con Mourinho
Maicon e Mourinho, due nomi che se sentiti da ogni interista producono immediati brividi. Da usare con cautela, quindi. Il “Colosso” parla oggi attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport, in una intervista esclusiva che ripercorre le sue fasi salienti in nerazzurro. Inevitabile che parlare del rapporto con Josè Mourinho.
Ecco le sue parole: «Mancini ha ricostruito l’Inter, anche dal punto di vista societario. Ma è stato Josè a dare il tocco finale, a mettere la ciliegina. E’ stato il migliore con cui abbia mai lavorato». Poi racconta un curioso retroscena: «Mi ha parlato due volte, sono state sufficienti (il sorriso circonda il volto nel momento della risposta, ndr). Quando arrivò all’Inter consegnò ai giocatori una specie di decalogo sui comportamenti, cosa fare e cosa no. Qualcuno di noi non lesse. Diciamo che sbagliarono a non farlo…». E poi ancora su cosa serve per essere allenati da lui, l’ex terzino nerazzurro ha le idee chiare: «Serve una mentalità fortissima. Altrimenti non riesci a giocare con lui e per lui. Lui diceva cosa fare e in partita veniva tutto bene. Quindi riflettevi: “Allora ha ragione”. E aumentava la fiducia in lui di noi giocatori».
I ricordi dell’Inter del Triplete
Maicon è stato uno dei principali artefici del Triplete nerazzurro: era una colonna della difesa interista, straordinariamente abile a dare il suo contributo anche in fase offensiva. Impossibile dimenticare il suo gol al Barcellona a San Siro nella semifinale d’andata.
E proprio del Triplete parla nel prosieguo della sua intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole a riguardo:«Era un mondo perfetto, bastava guardarsi negli occhi. Con troppe parole non si va da nessuna parte, servono i fatti». L’esatto contrario di ciò che succede all’Inter da qualche anno a questa parte.