Spalletti abbassa i toni, una sana autocritica non guasta
Spalletti, parole nuove
Nella conferenza stampa odierna, Luciano Spalletti ha usato parole decisamente diverse da quelle delle ultime occasioni. Le polemiche sollevate dalle sue frasi in merito alle “qualità” della squadra hanno avuto un risalto che non può essere passato inosservato né in corso Vittorio Emanuele né nello spogliatoio.Che poi proprio questo fosse il risultato auspicato da Spalletti, come qualcuno ha supposto, è tutto da verificare.
Fatto sta che probabilmente il mister si è reso conto di aver pigiato troppo sull’acceleratore nei confronti della squadra (forse anche della società) e dunque oggi i toni sono stati radicalmente diversi. “Ho due anni di contratto e devo dimostrare di meritare l’Inter. Conoscevo Sabatini e ho imparato ad apprezzare Ausilio, ma certi grandi obiettivi di mercato sono stati fatti dai media e a volte disturbano lo spogliatoio“.
L’autocritica
“Probabilmente non sono stato all’altezza di capire come mai a volte siamo quasi perfetti, come contro Napoli, Juve e Roma, mentre in altre gare siamo stati al di sotto del nostro massimo. Abbiamo delle cose ma non sempre riusciamo a tirarle fuori. Vuol dire che devo lavorare meglio io“.
Spalletti sposta l’attenzione dai giocatori alla sua persona, alle sue responsabilità, a quanto lui deve dimostrare di saper fare e meritare. Allenare l’Inter non è un lavoro come un altro, è un privilegio per pochi, anche nei periodi di difficoltà. Erano concetti su cui il mister batteva spesso all’inizio della stagione, quando le cose andavano bene e tutto girava per il meglio.
Una saggia inversione
Dopodichè la comunicazione di Spalletti ha avuto una mutazione profonda, incentrandosi più quello che altri dicevamo o riportavano che non sui fatti di campo. Le parole di oggi sembrano improntate ad un recupero di modestia e di responsabilità più che mai opportuno nel momento in cui il capitano deve tenere la barca in perfetta linea di galleggiamento per non vedersi sfumare il traguardo più importante. Le polemiche all’Inter sono all’ordine del giorno, da sempre. Ma quando sia arriva al momento topico per portare a casa la pagnotta almeno i protagonisti più importanti dovrebbero evitare qualsia spunto per rinfocolarle. Per fare i conti ci sarà tempo dopo il quarto posto.