(GdS) Cancelo pennella e Rafinha cuce. Spalletti ritrova qualità

Cancelo pennella

Cancelo ieri è stato nuovamente uno dei migliori in campo. Anzi, se Icardi non si fosse trasformato in “Terminator”, probabilmente ieri il migliore in assoluto sarebbe stato lui. E’ di questo avviso la Gazzetta dello Sport in edicola oggi.

Ecco le parole del quotidiano milanese: “L’uomo nuovo rispetto ai primi mesi però è l’ex Valencia, uno che di qualità nel piede destro ne ha parecchia. Anche lui deve essere stato stimolato dalle recenti frasi di Spalletti («Se gioca a destra vuole stare più alto, se lo sposti a sinistra si lamenta») perché ai consueti cross pennellati – vedi quello per Perisic – a Genova ha aggiunto una grinta sconosciuta, rincorrendo chiunque, facendo più tackle che in tutte le gare precedenti e ripartendo senza sosta”.

Insomma, una prestazione tutta tecnica e grinta che lo ha eletto a titolare inamovibile della corsia destra. Dopo le ottime indicazioni contro il Napoli, il portoghese ha alzato ancora il suo rendimento su un campo difficile come quello di Marassi. Spalletti se lo gode e l’Inter si sfrega le mani.

Rafinha cuce

Cancelo non è stato l’unico nerazzurro a alzare notevolmente il suo rendimento ieri. C’è anche Rafinha. Il trequartista brasiliano, arrivato a gennaio dal Barcellona, è stato uno dei migliori in campo. Ha impressionato per dinamismo e per visione di gioco.

Ecco le parole della Gazzetta dello Sport sul brasiliano: “Rafinha ha cambiato la faccia al centrocampo nerazzurro. Abituato ad allenarsi con Messi e Iniesta, il 25enne brasiliano è diventato forte anche per osmosi e cuce il gioco come un sarto. Niente di troppo appariscente, ma la capacità di trovare sempre tempi e spazi per legare i reparti, far uscire l’avversario per pescare l’inserimento del compagno, gestire il pallone nei momenti più delicati”.

Abilità che sono maledettamente mancate all’Inter anche nei primi mesi di questo campionato, come ha spiegato lo stesso Spalletti nel post partita: «Rafinha ha qualità differenti, ha le doti di fare possesso palla, uscire dal folto di un centrocampo denso che ti salta addosso come quello della Samp aprendo spazi per i compagni. Lui è cresciuto come condizione, è evidente che quelle qualità fanno lievitare anche quelle della squadra perché gioca nella trequarti, si gira in un fazzoletto e ha quella velocità decisiva per non far rientrare gli avversari».