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Inter, il centrocampista dirottato in panchina. Calcio imprevedibile

Inter: Spalletti non ha preferiti

L’Inter è risorta grazie agli uomini più criticati. Sarà una coincidenza ma la rinascita nerazzurra trova spiegazioni nelle imprevedibili scelte di Luciano Spalletti. Imprevedibili come il calcio, in cui l’imprevedibilità è la caratteristica che porta i migliori risultati.Cosa è scattato nella mente del tecnico toscano per inculcare quel pathos perduto, sono tanti a chiederselo.

L’Inter della prima parte stagione si presentava con il centrocampo collaudato composto da Vecino, Borja Valero e Gagliardini. Ivan Perisic ed Antonio Candreva al servizio di Mauro Icardi. Fino ad inizi dicembre è andata bene e nulla si poteva criticare alla squadra, se non una poca qualità di gioco, poco considerata se a fine match arrivavano i tre punti.

Poi l’involuzione e i risultati negativi anche con squadre inferiori tecnicamente. Calciatori, dirigenti, procuratori e società criticata pesantemente. I nerazzurri non hanno vinto per due mesi.Tanti sogni che il mercato non ha portato e un Brozovic in partenza fermato all’ultimo istante.

La rivolta degli accusati

Luciano Spalletti non perde nessuno scontro diretto e riesce a portare a casa il pareggio contro il Napoli anche a San Siro. La squadra prende fiducia e il tecnico l’accusa di non avere così poi tanta qualità. I ragazzi rispondono con una manita alla Sampdoria pochi giorni fa.

Quel che fa notizia è la prova di coloro che sembravano aver abbandonato la causa nerazzurra. Il tecnico di Certaldo rispolvera Marcelo Brozovic in mediana con Gagliardini e manda in panchina Borja Valero e Matias Vecino,oramai detentori del centrocampo.

Proprio il croato, che aveva quasi firmato con il Siviglia e fermato stesso da Spalletti all’imbarco. Poi Gagliardini criticato di disporre  poca tecnica, necessaria per far parte di una squadra come questa. Rafinha, giunto a gennaio ad Appiano, ha ripreso la condizione fisica e aiutato il gioco collettivo. Infine il poker del Capitano Mauro Icardi che spazza via il gossip e mette sicurezza ai compagni, così come il sigillo di Ivan Perisic dopo mesi da eterno fantasma.

In questo momento è semplice dare meriti e farsi prendere dall’entusiasmo. Sarebbe più saggio fare i dovuti calcoli alla fine del Campionato. Quel che viene in mente, seguendo i colori nerazzurri, è che spesso il cambiamento potrebbe presentarsi come una scelta azzardata ma in casi come questi, risulta essere quella più risolutiva.