(GdS) Lautaro, il personaggio. Avrebbe potuto abbandonare il calcio. Ecco perché
Lautaro, conosciamolo meglio
Lautaro Martinez può considerarsi a tutti gli effetti un calciatore dell’Inter. E infatti lui stesso non ne ha fatto mistero nelle sue ultime interviste. A questo punto è d’uopo far conoscere meglio il personaggio che in estate raggiungerà Milano per iniziare la sua avventura in nerazzurro. La Gazzetta dello Sport in edicola oggi ha preparato una scheda che introduce il personaggio Martinez.
Eccola: “Martinez detto «el Toro» è un ragazzo cresciuto tra famiglia, calcio e basket. D’altronde, se sei originario di Bahia Blanca, lo sport è quasi una religione e la palla a spicchi uno dei probabili compagni di gioco da adolescente. Bahia Blanca è la Bologna argentina per quanto riguarda il basket: da lì arrivano Manu Ginobili (4 titoli Nba), Juan Ignacio Sanchez e Alejandro Montecchia, tutti e tre oro olimpico con l’Argentina ad Atene 2004. Il calcio invece ha goduto e gode ancora dei servigi di Alfio Basile e di Rodrigo Palacio“.
Avrebbe potuto prendere un’altra strada
Lautaro è un grandissimo talento e probabilmente diventerà sempre più forte. Però c’è stato un momento in cui avrebbe potuto abbandonare il calcio. Ecco perché, raccontato dalla Gazzetta dello Sport: “«Se non fossi diventato calciatore, avrei giocato a basket». Il nuovo attaccante nerazzurro si confidò così con la rivista «El Grafico». In casa si masticava calcio e a 15 anni il giovane Martinez virò sul pallone usato con i piedi”. Per la fortuna del calcio argentino e, si spera, di quello interista.
La consacrazione per lui arriva quando “A 16 anni divenne il capitano della Selezione argentina under 17 di Bahia per il «Torneo Nacional». Lui, classe 1997, con la fascia al braccio al fianco dei compagni del 1996. In quel torneo segnò 13 gol. La vita svolta per caso, quando sul campo del Liniers arrivano osservatori del Racing per una serie di provini. Al termine della quale, durante la seduta con la squadra, Lautaro viene notato da Fabio Radaelli, allenatore della squadra B del Racing. Con lui, si apre la strada per Avellaneda”. E da lì in poi la storia che conosciamo tutti e che lo porterà a vestirsi di nerazzurro quest’estate.