Murales Inter, lo scempio di chi non ha rispetto

Alcuni “tifosi” milanisti nella notte hanno imbrattato il murales nerazzurro in Via Borsieri

Scarabocchi con la bomboletta spray rossa, la scritta “Inter m..”, contenitori di uova. Non è passata neanche una settimana da quando è stato finito il murales per i 110 anni dell’Inter che già è stato imbrattato.

Alta 18 metri e larga 10, l’opera ‘InterWall’, realizzata sulla facciata di un palazzo dell’Isola, in via Borsieri 5, andrà dunque ripulito. E ci si chiede, mentre si dovrà dare un nome agli autori di tale gesto, il motivo di tutto ciò. Qui non si parla di rivalità sportiva, bensì di vandalismo.

I commenti della nostra redazione

 

Quando faranno il muro per il Milan serviranno due piani in più. Uno per ogni anno di serie B pic.twitter.com/LXKpBKpQsB

— Il Verbo Nerazzurro (@INerazzurro) March 20, 2018

Fate schifo. Non c'è altro modo per commentare questo scempio. Siamo un Paese senza cultura, senza rispetto e quindi senza futuro. Vergognatevi. #InterWall #Inter110 #amala pic.twitter.com/aZALCtSH6D

— Matteo Gardelli (@TeoGardelli) March 22, 2018

Il tifo è rispetto. Questo non lo è. È un atto vandalico. A prescindere dalla fede tutto ciò è inammissibile.#Inter #InterWall #Inter110 pic.twitter.com/SELwnWX8Ue

— LucaLeoni1 (@luca_leoni1) March 22, 2018

Una storia senza macchie fa male a tutti i “tifosi” delle altre squadre. Per questo alcuni bagordi sentono la necessità di macchiare e offendere un’opera che l’esalta. Non sarete mai come noi. #amala #bestie pic.twitter.com/9g3Ed50eNL

— Raffaele Palmieri (@raffaeleID723) March 22, 2018

La differenza tra me e te https://t.co/CXZkJH9Gm4

— Giuseppe Verrillo (@giusver91) March 22, 2018

Non esistono giustificazioni e attenuanti per gli autori dello sfregio a #InterWall. Sbagliato ricondurre il tutto al mero vandalismo. Qui si trascende nell'odio della peggiore specie, il più futile e abietto, quello legato a ragioni di “tifo”.
Il #Calcio è gioia, non questo.

— Salvatore Impusino (@impusino) March 22, 2018

La morte di #Astori poteva essere una tragedia per crescere, come tifosi e come uomini. Lo è stato, per 3 giorni. Oggi, dopo neanche un mese ci troviamo davanti a due episodi che definiscono chi siamo. Siamo un popolo senza una #Cultura sportiva, siamo un popolo senza #rispetto. pic.twitter.com/lZWShhFHw8

— Marco Ciogli (@Marco_Ciogli) March 22, 2018