Raiola: attacco frontale a Pep Guardiola, volano parole durissime
Raiola non le manda a dire
La Gazzetta dello Sport riporta il clamoroso sfogo di Mino Raiola nei confronti di Pep Guardiola, reo di non aver saputo costruire buoni rapporti con il suo assistito Zlatan Ibrahimovic. Raiola ha parlato così al Magazine olandese Quote : “Come allenatore è fantastico, ma come persona è zero. E’ un vigliacco, un cane, il classico prete: fai come ti dico, non fare quello che faccio. Dopo la finale di Champions League giocata a Wembley nel 2011 tra il Barcellona e il Manchester United sono andato a cercarlo negli spogliatoi, solo Adriano Galliani mi ha fermato. Per fortuna di Guardiola.
Ha detto a Zlatan di andare da lui se avesse avuto problemi o lamentele, ma poi lo ha semplicemente ignorato e non lo faceva giocare. Non lo ha nemmeno salutato quando è andato al Milan. Guardiola ha fatto lo stesso anche con Maxwell (altro suo assistito, ndr), che è un ragazzo adorabile, così dissi a Zlatan di andare a parcheggiare la sua Ferrari nel posto dell’allenatore”.
Quando Ibra “perse” il triplete
Ibra era arrivato al Barca nell’estate del 2009. In quella estate, il fascino della maglia blaugrana ebbe la meglio su ogni tentativo dell’Inter di convincerlo a restare. Volle andarsene e mai partenza fu più felice per i nerazzurri.
Dal Barca arrivarono in contropartita 50 milioni di euro e Samuel Eto’o, che da li a pochi mesi sarebbe diventato forse il più straordinario interprete dell’Inter mourinhana, quella del Triplete.
Con tanti saluti a Ibra, che nel frattempo probabilmente aveva già capito quale grande errore avesse compiuto.
Anche Ibra non era stato tenero con Pep
Lo stesso Ibrahimovic ha raccontato di non aver avuto un rapporto pacifico con l’allenatore spagnolo. Mel suo libro “Io Zlatan”, ha raccontato delle liti dopo l’eliminazione del Barca nella semifinale con l’Inter, delle discussioni sull’uso della sua Ferrari. Secondo il centravanti svedese, le cose avrebbero cominciato a andare male quando il tecnico decise di spostare Lionel Messi dalla fascia destra alla posizione di falso centravanti, riducendo il suo ruolo.
Fonte Gazzetta dello Sport