Cancelo come il Colosso
Cancelo come Maicon. Sono bastate poche apparizioni a Joao Cancelo per entusiasmare il popolo interista. La capacità di spinta sulla fascia, il piede educato al cross al bacio, qualche numero di altissima scuola hanno fatto gridare al miracolo. In diversi sostengono di aver avuto l’apparizione. Non della Madonna, ma di Maicon.
Nessuna intenzione di scambiare il sacro per il profano. Solo che dall’addio del Colosso in poi l’Inter era rimasta orfana di un giocatore che sommasse nei suoi arti inferiori tanta qualità e quantità.
Il portoghese ha impiegato qualche mese per imporsi all’attenzione di Spalletti, il calcio portoghese non ha molto in comune con quello italiano. Cancelo ha dovuto capire dove era arrivato e cosa il mister pretendesse da lui. Quando il ragazzo ha metabolizzato, tutti si sono reso conto di aver a che fare con un giocatore fuori dalla norma per ciò che il convento di San Siro aveva passato negli ultimi anni.
Ha sorpreso la tecnica individuale
Quello che ha sorpreso di più è il tasso tecnico del ragazzo. Se la sua capacità di affondo era conosciuta, la predisposizione al cross ha fatto ricordare i tempi gloriosi di Brehme , mentre il suo livello qualitativo è stata davvero la sorpresa più bella per i tifosi. Per migliorare la fase difensiva il tempo ci sarà- Ed il paragone con il Colosso Maicon è stato immediato e naturale. Anche perché pure il brasiliano, nei primi tempi dopo il suo arrivo, non entusiasmò per quanto faceva vedere dovendo difendere.
Si trattò di un processo di crescita favorito dai meccanismi e dalla grande mentalità di una squadra che viaggiava sul velluto e dai tanti talenti che Maicon aveva intorno a se. La situazione di Cancelo da questo punto di vista è leggermente diversa. L’Inter di quest’anno ha mostrato diverse pecche, sia dal lato tecnico che caratteriale. La fluidità della manovra è stata smarrita per il lungo periodo invernale e solo in queste ultime settimane pare rivedersi qualcosa che somiglia all’Inter della prima fase della stagione.
Cresciuto nel momento giusto
Gran parte del merito di questo ritorno è senz’altro da attribuire alla crescita di Cancelo, insieme a quella di Rafinha. Il laterale ha dimostrato che in fase di propulsione ha pochi rivali nel campionato e che anche nella fase difensiva i miglioramenti sono evidenti. Maicon è rimasto nel ricordo di tutti per i successi e per qualche gol indimenticabile, leggasi derby del 2009, Juventus e Barcellona nella primavera del 2010.
Cancelo ha avuto poche opportunità da questo punto di vista, ma nessuno gli fa una colpa di ciò.
Continui a dissodare la sua fascia di competenza con l’autorevolezza con cui l’ha fatto fino ad oggi, continui a mettere palloni al bacio in mezzo all’area per le inzuccate di Icardi o di chi sia nei pressi. Per i gol da fantascienza sapremo aspettare.