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Sabatini: servirà ancora il mago delle plusvalenze, giugno incombe, il FFP pure

Indice dei contenuti

1 Il mercato va bene, ma il bilancio?2 Mancano 50/60 milioni di ricavi2.1 Le plusavalenze necessarie2.2 L’importanza del quarto posto2.3 L’esempio Lazio, e poi resta solo SabatiniIl mercato va bene, ma il bilancio?

Sabatini, plusvalenze: domenica, finalmente, riprende il campionato. Il rush finale che ci aspetta per raggiungere quell’agognato quarto posto il cui valore quest’anno è ancora maggiore rispetto agli anni scorsi. Valore sportivo ed economico, naturalmente. Dopo di che si tireranno le fila. Inizierà un mese fatto solo di numeri, di plusvalenze, di ammortamenti, di stipendi lordi e netti risparmiati o da pagare.

Alla fine dovrà uscire un numeretto magico. Un bello “zero” quale differenza tra costi e ricavi, quello che gli analisti chiamano “break even point”, il punto di equilibrio. Chi si sta entusiasmando per gli acquisti di Lautaro Martinez e De Vrij, magari con contorno di Asamoah, ha ragione a farlo. Ma mentre il mercato è il regno dei sogni, una sana dose di realismo è necessaria e impone di richiamare la realtà dei fatti già fin da ora.

Mancano 50/60 milioni di ricavi

Una recente analisi di Calcio e Finanza.it ha ipotizzato la situazione di bilancio dell’Inter al prossimo 30 giugno per capire quali spazi di manovra possano avere Sabatini e Ausilio in ottica mercato. Secondo l’analisi del sito, rispetto ai circa 300 milioni dello scorso anno, i ricavi dovrebbero calare di 50/60, a causa di minori plusvalenze e minori ricavi commerciali.

Per quanto attiene le plusvalenze, rispetto ai 44,5 milioni del 2017, ad oggi risultano acquisite quelle derivanti dalla cessione di Medel (2,8 milioni), Dodò (1 milione), Jovetic (1,1 milioni). Meno di 5 milioni dunque. Ai quali però devono essere aggiunti i proventi dei prestiti (Gabigol, Joao Mario, Nagatomo, oltre all’1,5% della cessione di Coutinho al Barcellona), per un totale complessivo di 13,7 milioni di euro. Per quanto riguarda gli sponsor, viene meno l’importo di 25 milioni ricevuto l’anno scorso da Suning a titolo di signing fee (un bonus una tantum al momento della firma del contratto di sponsorizzazione della Pinetina e delle maglie da allenamento). Con costi sostazialmente stabili, i ricavi da stadio porteranno maggiori incassi per circa 3 milioni. Piccole voci positive anche da Inter Academy, ma senza che queste possano influire più di tanto sul risultato di bilancio.

Le plusavalenze necessarie

Quindi 50 milioni circa da trovare entro il prossimo 30 giugno. 50 milioni per chiudere la partita del settlement agreement (non quella del FFP che resta una regola generale valida per sempre e per tutti…o almeno dovrebbe essere così). Come operare? Il riscatto di Kondogbia da parte del Valencia porterebbe una plusvalenza di circa 8 milioni, quella di Manaj da parte del Granada 1,5 milioni. E siamo a 40 o giù di li.

Secondo Calcio e Finanza.it “per i ricavi commerciali, la qualificazione in Champions potrebbe far scattare alcuni bonus nei contratti (in particolar modo in quelli relativi agli accordi con Infront, Suning e Pirelli), che potrebbero portare altri milioni nelle casse. Il contratto con Suning, inoltre, per la sponsorizzazione potrebbe inoltre essere leggermente rivisto al rialzo.Secondo l’analisi dell’agenzia CAA, contenuta nei documenti allegati al bond, ha un valore reale di 17,6 milioni annui. Inoltre, non è da escludere che possa essere presente un’ulteriore incasso da parte di Suning, legata ai diritti di co-branding che nella passata stagione hanno permesso di ricevere quei 25 milioni di bonus di cui sopra: questi diritti di co-branding sono valutati tra i 27,3 e i 37,6 milioni dall’agenzia CAA..”

L’importanza del quarto posto

Impossibile quantificare questi benefici economici derivanti dalla qualificazione in Champions. Alla luce dell’ultimo dato riportato da Calcio e Finanza sulla rivalutazione del co-branding si potrebbero ipotizzare una decina di milioni. Ma qui davvero stiamo parlando di semplici congetture. Non sono congetture invece le risorse che potrebbero arrivare in caso di qualificazione alla Champions League per una nuova voce nell’ambito della ripartizione dei fondi.

Dall’anno prossimo infatti l’Uefa ha deciso di riconoscere una somma fissa a quei club che hanno fatto la storia della Champions (o Coppa Campioni). L’Inter ovviamente è tra queste, per cui un altro sostanzioso tesoretto potrebbe arrivare da questo canale.

L’esempio Lazio, e poi resta solo Sabatini

Trattandosi di somme legate a dati storici, al palmares delle squadre, l’Inter potrebbe seguire la strada già intrapresa dalla Lazio l’anno scorso. Quella di iscrivere questi diritti già nel bilancio al 30 giugno 2018. La Consob ebbe qualcosa da ridire sulla contabilizzazione fatta dalla Lazio, in quanto società quotata in borsa.

L’Inter non avrebbe questo problema e probabilmente anche l’UEFA sarebbe costretta a riconoscere la correttezza civilistica della posta di bilancio. Anche qui nessuna quantificazione è possibile, visto che dall’Uefa non è trapelato nulla sui criteri di assegnazione di queste somme. Da un articolo dello stesso sito del 24 marzo sappiamo che la somma che l’UEFA attribuirà a questo titolo dovrebbe essere di 528 milioni 32 milioni andranno alla società che più ha vinto in campo europeo (il Real ovviamente) e via via a scendere. Per tutto quello che non arriverà da questi canali commerciali ed istituzionali, spetterà a Sabatini mettere nuovamente in moto tutte le sue abilità da creatore di plusvalenze.

Fonti: Calcio e Finanza.it, 1 febbraio e 24 marzo