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Mondonico: quella sedia come le manette di Mourinho

Mondonico, quella sedia entrata nella storia

Era il 13 maggio 1992. Ad Amsterdam con l’Ajax il Toro si presentò nel ritorno della finale di coppa Uefa dopo uno sfortunato 2-2 casalingo e dopo aver eliminato il Real Madrid. Un Toro memorabile, una di quelle partite che ti fanno innamorare di quella maglia in novanta minuti, anche meno. Un Toro scatenato dall’inizio alla fine, ma che non bastò per portare a casa la coppa.

Finì 0-0. Dopo tre pali, uno dei quali quasi sul gong e un rigore enorme non concesso a Cravero. Su quel fallo non sanzionato Mondonico divenne un mito, con quella sedia sollevata contro gli Dei del calcio. Un gesto umanamente e sportivamente drammatico e meraviglioso allo stesso tempo, giustamente diventato patrimonio del Dna granata.

Cravero lo ricorda così

A Radio Cusano Campus, Roberto Cravero ha voluto ricordare Emiliano Mondonico proprio in quel gesto memorabile: “Il suo gesto della sedia è diventato un messaggio per i deboli contro i forti, decisamente più elegante rispetto alle manette di Mourinho. Quello di stamattina è stato un risveglio doloroso, anche se noi che lo conoscevamo bene eravamo abbastanza preparati. Chi aveva sempre mantenuto i contatti con lui sapeva che stava lottando, ma purtroppo stava perdendo. È una perdita dolorosa e importante per noi. Il suo Torino è diventato quasi una leggenda“.

Mondonico disse che “quella sedia è il simbolo di chi tifa contro tutto e tutti. È il simbolo di chi non ci sta e reagisce con i mezzi che ha a disposizione. È un simbolo-Toro perché una sedia non è un fucile, è un’arma da osteria”.

Portala lassù, quella sedia ti servirà ancora

Ciao Mondo, personaggio vero, con la schiena dritta e la parola franca. Portala con te quella sedia. Ti servirà lassù, per continuare e vedere insieme a lei le miserie di questo nostro calcio.

Fonte Radio Cusano Campus