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1 Brozovic, l’inizio del calvario2 Ora è resurrezione anche per lui2.1 L’importanza di Rafinha2.2 Può essere un nuovo StankovicBrozovic, l’inizio del calvario
(Inter Brozovic) – Era l’11 febbraio quando Brozovic si mise da solo nell’angolo. Nella gara interna con il Bologna, quando Spalletti lo richiamò in panchina e su di lui piovvero i fischi (tutti meritati) di San Siro, il croato ebbe la bella idea di rivolgere un lungo, prolungato applauso ironico agli spettatori.
Un gesto inutile quanto provocatorio. Non ci fu un tifoso nei giorni successivi che non sfogò tutto il suo malumore verso quel gesto e quel giocatore, tanto talentuoso quanto incerto e indisponente in campo. Su giornali e media iniziò il gioco delle destinazioni ed il calcolo delle plusvalenze, entrambe al ribasso viste le deludenti performaces del ragazzo e la rottura ormai quasi certa con l’ambiente nerazzurro.
Ora è resurrezione anche per lui
Sono passati 50 giorni da quel brutto pomeriggio.
Oggi Spalletti nella conferenza stampa post Inter Verona ha commentato così la partita del croato:
“Quello che sta facendo davvero bene, e ci ho messo troppo ad accorgermene è Brozovic in quella posizione li. Ci sarebbe servito anche prima, perchè ci dà pulizia, ordine.” Cosa è cambiato in così poco tempo? Perché Brozovic è passato da zavorra da scaricare nel prossimo mercato a elemento fondamentale del centrocampo nerazzurro?
Semplice, perché Spalletti da un lato ha rivisitato l’intero centrocampo, dall’altro si è trovato con un Rafinha in più. Persi dai radar Borja Valero e Vecino (e qui ci sarebbe da farsi diverse domande sulla strategia dello scorso mercato), il mister ha rimesso le cose a posto tornando all’antico, rimettendo Brozo e Gagliardini ai loro posti nel centrocampo. Con il croato primo terminale utile per far ripartire la manovra una volta riconquistata la palla.
L’importanza di Rafinha
La differenza rispetto agli anni scorsi ed all’inizio di questo è che ora c’è Rafinha 20 metri davanti a lui, un giocatore che ancora ha qualche problema di interpretazione del calcio italiano ma sulle cui qualità non si discute. Una di queste è quella di farsi trovare sempre su una linea di passaggio libera, rendendo così tutto più facile per Brozovic .
Il croato infatti si trova ad avere una alternativa di scarico in più, sempre libera e sempre in grado di velocizzare appena ricevuta la palla. Adesso Brozovic sembra un altro giocatore rispetto a due mesi fa. Ha lasciato a casa incertezze, indolenze, ciondolismi e sguardo perso nel vuoto, per vestire finalmente i panni di quel giocatore che è, con ottimi piedi, idee veloci come la gamba, la garra necessaria per andare a recuperare ogni pallone.
Può essere un nuovo Stankovic
Qualche tempo fa abbiamo scritto che se vuole, se capisce bene cosa gli chiede Spalletti, se prende fiducia una volta per tutte nelle sue possibilità, Marcelo può diventare, con le dovute proporzioni, lo Stankovic di questa Inter. Le ultime tre gare ci stanno dando ragione. Spalletti dice che ha perso troppo tempo? Concordiamo con lui. Ma a questo punto meglio tardi che mai, meglio soprattutto ora in vista dello sprint finale per il quarto posto. E meglio anche per il prossimo mercato, quando non si porrà il problema di sostituirlo.