(CdS) Derby, l’arma letale dell’Inter è la difesa: ecco il dato straordinario
Derby, la difesa nerazzurra è solida
Il Derby è una sfida che spesso si decide sul filo dei nervi, della tensione. E, proprio per questo, avere un reparto arretrato solido in questi casi fa la differenza. Chi può aggrapparsi al proprio reparto difensivo tra Milan e Inter? La risposta è l’Inter. Luciano Spalletti, infatti, ha trasformato la retroguardia nerazzurra in un vero e proprio bunker.
Di questo parla il Corriere dello Sport in edicola oggi: “Con il Verona l’Inter ha infilato la quarta gara consecutiva senza subire un gol. Non accadeva dal 2015. All’epoca, tra ottobre e novembre, Handanovic riuscì a blindare la sua porta contro Bologna, Roma, Torino e Frosinone per poi capitolare a Napoli, per colpa di Higuain. In quel frangente, l’imbattibilità del portiere sloveno durò per 386’. Ora, il numero uno nerazzurro ha già fatto meglio, essendo arrivato a 392’. Domani, con il Milan, proverà a migliorare ulteriormente. Ma un dato è comunque certo, uno dei segreti dell’Inter targata Spalletti è proprio la difesa”.
Gli innesti di Milan Skriniar e Joao Cancelo hanno alzato notevolmente il livello difensivo della squadra nerazzurra. In questo senso, fondamentale, più di Cancelo, è stato proprio il centrale slovacco. Infatti, se il terzino portoghese ha molto ancora da imparare nella fase difensiva, Skriniar può dare lezioni a molti difensori dell’intero campionato di Serie A.
Nel periodo buio la difesa sempre solida, o quasi
Il Derby arriva in un periodo tutto sommato buono per l’Inter. Il periodo buio sembra ormai messo alle spalle. Eppure anche in quel periodo, la difesa nerazzurra era stata ai limiti della perforabilità. Infatti, i nerazzurri in quel frangente hanno subito sì gol in sei partite consecutive, ma i tiri nello specchio concessi agli avversari erano pochissimi.
Questo perché i nerazzurri si facevano male da soli. Basti pensare, come ricorda il Corriere dello Sport, a “l’autogol di Ranocchia contro il Genoa, provocato dalla maldestra respinta di Skriniar. Con il Bologna, invece, una svirgolata di Miranda, aveva spalancato una voragine, prontamente punita da Palacio. E, ancora più indietro, contro la Roma, c’era stata la chiusura approssimativa di Santon che aveva poi permesso a El Shaarawy di presentarsi solo davanti ad Handanovic”.