Cuper: “Inter, ti ho cambiato la mentalità. Su Calciopoli e il 5 maggio dico…”
L’ex allenatore nerazzurro Hector Cuper è intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport
Intervistato in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport, Hector Cuper, attuale ct dell’Egitto, è tornato a parlare della sua parentesi avara di soddisfazioni all’Inter, quando tra 5 maggio e semifinale di Champions con il Milan vide scappare via nel giro di due stagioni la possibilità di vincere scudetto e giocarsi nell’ultimo atto con la Juve la Coppa dalle grandi orecchie: “Non ho vinto nessun titolo, vero, ma vado orgoglioso di quanto fatto. Abbiamo cambiato la mentalità dopo stagioni complicate. Poi con Mancini e Mourinho l’Inter vinse tutto, probabilmente anche grazie alla nostra base. Certo, mi sarebbe piaciuto vincere qualcosa, ma sono comunque soddisfatto”.
A distanza di 16 anni, quale motivazione per il 5 maggio?
“Partita incredibile, dura da spiegare. Ancora oggi non riesco a darmi una risposta”.
Qualche problema con Ronaldo, il Fenomeno, di rado in coppia con Bobo Vieri: ci pensa ogni tanto?
“Ripeto: non conta il singolo, ma il gruppo. I fuoriclasse possono farti vincere con la giocata, ma cosa farebbero senza gli altri dieci? Pensate alla nostra Inter: Toldo in porta, Cordoba, Materazzi e Zanetti in difesa, Di Biagio a centrocampo, quando c’era bisogno Kallon e Ventola in attacco. Solo per citarne alcuni. Conta la squadra, lo ripeterò sempre, fino alla morte”.
Con Moratti tutto ok?
“Fui esonerato dopo il 2-2 di Brescia (18 ottobre 2003, ndr), ma nessun rancore. Il Presidente è una grande persona, tra di noi il rapporto è sempre stato ottimo”.
Il miglior risultato ottenuto a Milano?
“Aver ridato fiducia dopo tanti anni complicati. La gente tornò di nuovo a crederci: “Possiamo vincere ancora”. Con noi è iniziata un certo tipo di crescita”.
Il suo pensiero quando scoppiò Calciopoli?
“Ci rimasi molto male. Diamo tutto sul campo, poi all’esterno pensare: ‘Si sputa sangue per cosa?’. Per fortuna alla fine la giustizia fece il proprio corso e i problemi furono risolti”.
Il pensiero di Cuper sull’Inter di oggi
L’Inter attuale è sicuramente molto diversa dalla sua, sotto tutti i punti di vista.
“Sono cambiate tantissime cose, oggi è un altro club. Ma possono arrivare in Champions League, inoltre c’è Luciano Spalletti: una garanzia, l’uomo giusto per l’Inter. E vorrei dare anche un consiglio”.
Magari alla famiglia Zhang, ultimamente presa un po’ di mira.
“A nessuno in particolare, parlo in generale: lasciamo lavorare Luciano in tranquillità. A volte manca la pazienza e si pretende tutto e subito, complicando il lavoro. Spalletti è l’allenatore ideale per questo progetto, bisogna continuare con lui. Con la speranza di vedere l’Inter in alto, dove merita. Il prima possibile”.