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Focus tattico | Come Spalletti ha cambiato l’Inter. Ora il derby ci dirà…

Indice dei contenuti

1 Le modifiche tattiche di Spalletti2 Le scelte di Spalletti3 La mediana4 Cancelo – Candreva5 Rafiha6 Rivoluzione ed esame di maturitàLe modifiche tattiche di Spalletti

Spalletti | L’Inter nella ultime tre partite ha dato segnali di risveglio, non solo dal punto di vista delle vittorie. C’è stato un netto miglioramento delle alchimie di squadra. I nerazzurri, dopo un periodo fatto da 7 punti in 8 partite (contando solo il campionato) sembravano percorrere lo stesso destino dei campionati passati, con un girone d’andata eccellente e quello di ritorno disastroso. C’è stata un’inversione di tendenza però nelle ultime gare che ha messo a nudo dei cambiamenti operati da Spalletti. Cambiamenti che, di fatto, hanno modificato completamente il gioco di questa squadra. Dopo il Napoli, mister Spalletti aveva usato parole dure nel post partita, parole che molti di noi hanno visto come un atto di rassegnazione.

“Forse dobbiamo iniziare a capire che non abbiamo tutta questa qualità di cui si parla”. Questa è la sintesi dei commenti del tecnico toscano, commenti crudi che avrebbero suscitato nei giorni a seguire innumerevoli polemiche. Rivedendole ora, queste parole assumono un significato molto diverso. La qualità che cercava Spalletti era destinata ad arrivare con le scelte che lo stesso tecnico nerazzurro aveva iniziato a mettere sul campo già dalla partita contro il Benevento. La squadra schierata contro il Napoli, che ha sorpreso tutti, soprattutto per le scelte in mediana ha dato un significativo apporto sia all’equilibro della squadra che alla mole di gioco prodotto (che fino ad allora era pressochè deludente). Il risveglio dal letargo di Ivan Perisic ed il ritorno in grande stile di capitan Icardi dopo l’infortunio hanno di certo aiutato ma le scelte operate da Luciano Spalletti hanno portato una rivoluzione all’interno dell’11 nerazzurro, sia di uomini che di tattica, producendo, in questo modo, un gioco più fluido e meno scontato.

Le scelte di Spalletti

Le scelte operate da mister Spalletti si possono dividere sostanzialmente in scelte di uomini e scelte di concetti. Il primo concetto è stato quello di reagire alla mancanza di qualità inserendo tutti i giocatori con qualità nella rosa nerazzurra. La grande sorpresa della gara contro il Napoli certamente è stata l’inserimento di Marcelo Brozovic. Il croato che era praticamente partito a dicembre, direzione Siviglia, era uscito dalle rotazioni. L’inserimento di Brozovic ed il suo rendimento nel ruolo di mediano a 2 hanno permesso a l’Inter di sviluppare il gioco in maniera completamente differente. Spalletti però non si è fermato qui, non si è limitato a cambiare uomini, ha dato una differente interpretazione alla tattica nerazzurra, riscrivendo completamente la trama di gioco dell’Inter.

La mediana

La linea mediana nerazzurra è stata completamente rivoluzionata, sia negli uomini che nel modo di giocare. Brozovic e Gagliardini si dividono i compiti in maniera eccellente. L’Italiano, portato indietro di 10 metri e sollevato dai compiti di impostazione e messo a diga del centrocampo è tornato ad essere il giocatore visto a gennaio dello scorso anno,  Brozovic invece è più libero di esprimere la sua qualità e la visione di gioco. Tutto parte dalla difesa. L’inter in fase di costruzione si schiera con una difesa a 3, con D’Ambrosio che stringe e Cancelo libero di salire ed esprimere la sua qualità su tutta la fascia. Il gioco passa molto di più per vie centrali, con Gagliardini che è il primo riferimento quando la palla esce dalla difesa e che fà una cosa semplicissima, gioca ad un tocco scaricando la palla su Brozovic che ha il tempo di crearsi lo spazio.

Quando la palla arriva al croato nella nuova disposizione di Spalletti le soluzioni aumentano esponenzialmente. Cancelo rimane largo, Gagliardini che ricrea lo spazio per un eventuale scarico e Rafinha che tra le linee si fà sempre trovare pronto a ricevere palla. In questo modo Spalletti ha aumentato le soluzioni, avendo sia lo scarico sugli esterni che il gioco per vie centrali. Spalletti ha velocizzato il gioco con Brozovic e Rafinha che agiscono per vie centrali. In modo da avere sia in mediana che sulla trequarti due giocatori dotati di visione di gioco e velocità d’esecuzione. Quello che per certi versi è mancato nell’Inter di inizio campionato.

Cancelo – Candreva

Spalletti ha messo mano anche alla fascia destra nerazzurra, istruendo Cancelo e Candreva sui compiti tattici da operare. In buona sostanza, Spalletti ha dato all’Inter meno staticità tattica, con i suoi giocatori che sono meno legati dalle posizioni e possono spaziare per il campo. Questo si vede perfettamente sulla fascia destra con Candreva che libera lo spazio per il terzino portoghese. Quando Cancelo si fà vedere alto sulla fascia Candreva tende ad accentrarsi, in un ruolo che potremmo definire come un trequartista atipico. In quella zona riesce a svariare tra inserimenti in area e appoggio al compagno per lo scarico della palla.

Al contrario, quando Cancelo viene per vie centrali Candreva rimane largo sulla fascia ad aspettare lo scarico del compagno e a ricevere palla dal centrocampo che, con Brozovic in grado di tagliare il campo con lanci lunghi velocizzano la manovra e la possibilità dell’esterno italiano di arrivare al cross senza dover attendere l’arrivo in area di rigore dei compagni.

Rafiha

Rafinha è stato forse il punto di svolta di questa Inter. Un giocatore con estrema qualità ma che si è adattato subito alla squadra e l’ha migliorata. Da trequartista Rafinha svolge un doppio compito, anzitutto copre molti metri di campo, giocando tra le linee e offrendo velocità di manovra. Il brasiliano ha visione di gioco, intuito e velocità di esecuzione. E’ un calciatore che sà giocare la palla di prima intenzione, sà dettare i tempi di gioco e verticalizza a premiare i tagli e le corse dei compagni. In più sà attaccare l’area di rigore. In tal modo, la presenza in area di Rafinha toglie un uomo dalla marcatura di Icardi e aggiunge densità in area di rigore.

La densità, attaccare l’area e velocità di manovra sono sicuramente una rivoluzione nel nuovo schiacchiere di Spalletti. Tutto questo dona meno staticità alla manovrà dell’Inter e permete ai suoi calciatori di svariare per il campo. Contro il Verona abbiamo visto spesso Rafinha a sinistra. Attaccare l’uomo, duettare con Perisic, tornare indietro sulla mediana, farsi trovare tra le linee per una palla in verticale. E’ un giocatore che sà attaccare lo spazio in maniera eccellente, permettendo con la sua mobilità lo scambio di posizioni e l’inserimento di vari giocatori. L’Inter in questo momento è una macchina costruita da Spalletti che si muove in sintonia. Una sintonia che vediamo quando Rafinha esce a sinistra e Candreva attacca il centro, con le spalle coperte da Cancelo. E’ una sintonia che vediamo quando in fase di costruzione Brozo e Gagliardini escono con facilità dalle marcature. L’obbiettivo è quello di fare densità in area, coprire le zone di campo morte e non far allungare troppo i reparti.

Rivoluzione ed esame di maturità

la vera rivoluzione nerazzurra è quella di avere sempre un uomo libero che riceve palla e guarda in avanti. La vera rivoluzione è aver messo i giocatori di qualità e di averli messi in condizione di esprimere tutta la propria qualità. La sensazione è che il derby di domani sia un vero esame  di maturità per questa Inter. L’altra senzazione è che davvero questa Inter possa aver trovato il modo migliore per esprimere un gioco.

E’ vero che gli ultimi 8 gol sono stati segnati dai soliti Perisic ed Icardi, ed è vero che il risveglio dell’Inter sembra coincidere con quello di Perisic. C’è un però, ed è un però che non và sottovalutato. L’Inter nelle ultime due gare ha mandato potenzialmente a rete Cadreva, Gagliardini, Rafinha e Cancelo, e parliamo solo di occasioni nitide. E’ un Inter che sembra aver trovato finalmente la qualità nel gioco, è un Inter che si diverte a giocare a calcio e, in attesa dell’esame di maturità, è un Inter che merita fiducia.