San Siro per il derby delle 18.30 offre uno spettacolo da Champions
Il derby di ieri sera ha dato un messaggio chiaro: Milano ha voglia di buon calcio. Dopo aver applaudito per le prodezze di Cristiano Ronaldo e aver visto un derby dal profumo europeo il pubblico di San Siro vuole di più. La Champions League è il giusto riconoscimento alla passione di questi tifosi
La prima buona notizia del derby era arrivata già lunedì: gli oltre 75mila tifosi presenti allo stadio in orario quasi lavorativo. La città ha chiaramente voglia di tornare a vedere partite che valgano qualcosa. La qualità e i colpi dei top visti, purtroppo, solo alla tv da ormai troppo tempo. Lo spettacolo che uno degli stadi più belli e caldi merita di diritto. Come sempre l’entrata in campo dei giocatori è stata accompagnata dalle due coreografie delle curve che non hanno deluso. Poi 90′ minuti di passione, dove più e più volte tutti gli oltre 75mila sono scattati in piedi. E’ mancato solo il gol.
Il piano delle due società era chiaro e, con i nerazzurri (per ora) leggermente in vantaggio, la Champions non sembra così lontana come era invece un anno fa. Il merito, senza dubbio, è sia dei tifosi che ogni domenica spingono le due milanesi che dei due allenatori: Luciano Spalletti e Gennaro Gattuso. Il tecnico di Certaldo sta usando tutta l’esperienza maturata in una piazza difficile come quella di Roma per gestire uno degli spogliatoi più complicati della Serie A, l’ex rossonero invece è stato in grado di trasmettere l’amore per la maglia a giocatori arrivati da poco più di 5 mesi.
Lo spettacolo a San Siro parte dai bilanci
La via che sta seguendo Suning è dettata anche dagli errori colossali nel mercato dell’anno scorso. Le cifre esagerate pagate per Gabigol e Joao Mario pesavano ancora sul bilancio attuale ed, infatti, è stato necessario trovare più di un escamotage per muoversi nelle due sessioni di mercato di questa stagione. Nonostante gli sforzi sono arrivati giocatori di estrema qualità come Cancelo, Skriniar e Rafinha (arriveranno anche Lautaro Martìnez e Stefan De Vrij) che in una competizione europea possono senza dubbio dire la loro.
Con un uso più oculato delle finanze, il lavoro di Igli Tare alla Lazio dovrebbe fare scuola, si potrebbe costruire una squadra sempre migliore tenendo a bada lo spettro del FairPlayFinanziario e lasciando, così, più libertà alle proprietà che hanno già dimostrato di poter portare a San Siro giocatori veramente degni di solcare lo storico campo.