Home » E’ tutta colpa di Ronaldo

Indice dei contenuti

1 Lo “scherzo” di Iuliano2 Il fenomeno3 E’ sleale correre cosi4 Incapacità a dimenticareLo “scherzo” di Iuliano

“Ronaldo era troppo veloce”. Ah si? Leggendo distrattamente queste parole non si riesce a capirne subito il significato. D’altronde quando si accosta la Juventus a Ronaldo si pensa, nell’immediato, alle ultime due Champions ed ai quattro gol che il portghese ha rifilato ai bianconeri in due gare, di cui una era la finale (l’ennesima che la squadra di Torino ha perso). C’è qualcosa che non quadra, però. Non quadra chi ha espresso queste parole: Mark Iuliano. Allora capisci che il Ronaldo di cui si parla è l’altro, il brasiliano. Il Fenomeno. Ci si accorge quindi che quel “Ronaldo era troppo veloce” è stato usato per dire che il Fallo, quel fallo, quello che è costato uno scudetto all’Inter di Gigi Simoni in realtà non c’era, secondo Iualiano ma anzi, era fallo proprio del Fenomeno perché troppo veloce.

Ci si rende conto che queste parole servono anche ad appoggiare altre parole, quelle di Piero Ceccarini, l’arbitro di quella gara. L’arbitro che, volendo anticipare un senso di europeismo quel giorno aveva deciso di arbitrare all’inglese. Certo però Ceccarini, essendo anche un eroe nazionale, non poteva dimenticare la patria per cui alla fine, come ogni buon patriota, mischiò le carte. Eh si perché sennò non si spiega perché Torricelli, che nel giro di due minuti commise due falli da giallo, non fu neanche ammonito mentre al Cholo che, con la sua solita garra, entrò rude su Davids fu subito sventolato il giallo. Insomma ormai è storia passata, il tempo ha limato l’orrore e la giustizia sportiva ha restituito all’Inter ciò che le spettava. Poi, nel 2006, Ceccarini ha ammesso di aver commesso un errore rispetto a quel fallo, quindi…

“No, guarda che stamattina è uscito dicendo che il suo errore è stato non fischiare fallo di sfondamento a Ronaldo, così come Iualiano ha aggiunto che Ronaldo era troppo veloce”. “E’ uno scherzo dai, non può essere vero”. Non era uno scherzo. Purtroppo.

Il fenomeno

Ronaldo era veramente troppo veloce. Ronaldo, in quel momento, era il calcio. Dannate ginocchia, ma nel 1998 le sue ginocchia erano intatte ed il suo calcio era qualcosa di meraviglioso. Era un calcio, parafrasando Federico Buffa, che non solo non era mai stato giocato prima, non era mai stato pensato prima. Un calciatore di un altro pianeta: tecnica, forza, velocità ed una visione del calcio diversa da chiunque. Nel baseball giocatori cosi sono chiamati “5 tools”, cioè completi in ogni caratteristica. Ronaldo è quel giocatore che l’avvocato Prisco ha immortalato, perfettamente, come solo lui sapeva fare in una frase: “Chiedo scusa ai miei genitori ma, in mezzo alla foto di loro due, porto sempre quella di Ronaldo”.

E’ sleale correre cosi

Giustamente, però, Iuliano dice una cosa vera, “troppo veloce”. Chiaramente Ronaldo si era marchiato di lesa maestà giocando un calcio al triplo del ritmo di Iualiano. Harry Potter ci ha insegnato che esistono maghi, Ronaldo, e babbani, Iuliano. Ma non è colpa sua. Non è una colpa, diceva sempre Harry Potter, essere un babbano. Giustamente non si può correre in quella maniera. E’ sleale. Poi non riesce un difensore come il vecchio Mark a fare i suoi classici interventi puliti. Sono passati 20 lunghi anni da quel giorno, da quel campionato e uscire con certe dichiarazioni dà un pò l’idea di masochismo. In fondo Ceccarini è l’arbitro più discusso della storia del calcio italiano, dopo Byron Moreno e forse Ovrebo, anche se quella è una questione tra lui e Drogba (citazione Massimo Marianella).

Il rigore c’era, questo non lo dicono gli interisti, questo lo dice il calcio, anche se chiaramente pure Ronaldo insomma, andare a quella velocità non è neanche il caso. Il mondo nerazzurro continua, va avanti perché la vita non finisce su quel fallo e il tempo ci ha dato ragione su tante cose ma c’è un destino in tutto questo. Il destino è una cosa strana, ci si crede o no ma certo che sembra un disegno particolare quello degli ultimi anni. Ogni volta che la Juventus incotra il Real viene punita da chi ha un nome importante sulle spalle, sembra quasi un segno del destino, se ci si crede.

Incapacità a dimenticare

Probabilmente il ritorno sull’argomento da parte di Ceccarini, Iuliano e lo ha introdotto Ronaldo, quando per i 110 anni dell’Inter ha ricordato quel momento, quell’esatto momento e tanti altri. Tacere però è un arte di pochi e in questo caso, questo cambio di rotta da parte di Piero Ceccarini non è stato accolto in maniera benevela, cosi come le parole di Iualiano al quale forse ancora brucia di non aver potuto fare quei suoi interventi puliti su Ronaldo perchè “andava troppo veloce”.

Forse, per una volta, a Mark Iuliano non ha dato fastidio la velocità ma la lentezza. La lentezza di dire certe cose solo a 20 anni di distanza, la lentezza di dire come stavano le cose, la lentezza nel tirar fuori cose che, come da consuetudine, qualcuno aveva nascosto chinando il capo sotto la sabbia sperando che tutto ciò fosse in qualche modo dimenticato. Nessuno dimenticherà la velocità di Ronaldo. Tutti, tra qualche anno, diranno Iuliano? forse era un calciatore della Juventus. Perchè è quel forse che fa la differenza fra la normalità e l’immortalità. Ronaldo non si dimentica. La Milano nerazzurra non dimentica, la Nord non dimentica e questo, questo ricordo di ciò che è accaduto quel giorno, a differenza di un rigore, nessuno potrà mai negarlo.