Inter, il cambio di marcia ha trasformato i tuoi giocatori

Indice dei contenuti

1 Inter, nuovo assetto e nuovi risultati con piccoli ma fondamentali aggiustamenti2 Brozovic e il nuovo ruolo3 Come è cambiato l’assetto4 Come sono mutate le giocate5 Cosa manca ancoraInter, nuovo assetto e nuovi risultati con piccoli ma fondamentali aggiustamenti

Inter: ormai il cambio è definitivo. La trasformazione tattica avuta in queste ultime gare, sembrerebbe aver dato una precisa fisionomia all’intera squadra. Tutto nasce da un audace schieramento di formazione contro una delle squadre più forti del campionato: Il Napoli. Un tentativo che si è dimostrato fino ad oggi, molto importante anche perché ha ridato fiducia a molti giocatori che ormai sembravano essere perduti.

Brozovic e il nuovo ruolo

Il croato è stato a lungo criticato in questo campionato per via di alcune prestazioni che hanno fatto fraintendere ai tifosi le sue vere intenzioni. Ironia della sorte, il reale motivo di un rendimento non ritenuto adeguato era principalmente dovuto alla posizione assegnatagli nell’undici titolare. Per caratteristiche fisiche infatti, la trequarti è un luogo troppo stressante per lui che con tempi e spazi diversi invece, riesce ad esprimere il massimo delle sue potenzialità. Spalletti ha detto: “Adesso in quel rettangolo comanda lui…”. Una importante testimonianza del fatto che conti molto su di lui, non omettendo di fare mea culpa per non averci pensato prima.

Come è cambiato l’assetto

Come si è potuto notare, il modulo utilizzato dal tecnico è un 4-2-3-1 che in fase di possesso diventa un 3-4-2-1. D’Ambrosio rimane infatti stretto vicino a Miranda con Perisic a tutta fascia, mentre Candreva si inserisce tra le linee lasciando la corsia di destra libera per Cancelo. Un nuovo modo di affrontare la gara che ha consentito di creare maggiore imprevedibilità e rifornimenti ad Icardi anche per vie centrali. Dispositivo molto funzionale alle caratteristiche dei suoi giocatori che ha generato autostima e maggiore consapevolezza dei propri mezzi.

Come sono mutate le giocate

Una diversa disposizione in campo però, non è il solo motivo per cui si sia innalzato il livello delle giocate di molti giocatori. La fluidità della manovra infatti e la responsabilità di Brozovic, hanno fatto in modo che si sia creata una sinergia tra reparti e tra compiti ben precisi. Lo stesso Gagliardini sembra essere tornato sui suoi livelli, garantendo protezione alla difesa. Evidente è stato anche il cambio di rotta di Perisic che servito adeguatamente sulla linea dei difensori, risulta praticamente imprendibile per potenza e velocità. Sia contro il Verona che contro lo stesso Milan, il connazionale è riuscito a metterlo spesso nelle condizioni di sprigionare al massimo le sue qualità. Tra l’altro, nota non da poco, lo si è spesso notato rientrare dalla sinistra in mezzo al campo per cercare di palleggiare con Brozovic e per continuare nella manovra di aggiramento dell’avversario. Quindi giocatore trasformato grazie al supporto in cabina di regia del numero 77. Senza conto poi sono le discese di Cancelo premiate da lanci millimetrici e le imbucate centrali per Icardi grazie anche ai varchi creati dai movimenti di Rafinha e Candreva. Un modo di giocare quindi ben preciso che mescoli in sostanza qualità tecnica e predominio fisico.

Cosa manca ancora

Ciò che serve ancora è rodare al meglio questo meccanismo per tenere alta sempre la concentrazione. Soprattutto contro avversari di livello, le possibilità di errore devono essere ridotte al minimo se non annullate del tutto. Difficile pensare poi di decidere di accelerare il gioco contro squadre chiuse senza precisione o personalità nelle giocate. C’è da dire infatti che nell’attuale serie A, non tutte le squadre affronterebbero la gara a viso aperto. Un atteggiamento del genere dovrebbe in qualche modo essere il banco di prova definitivo. Domenica ci sarà un importante scontro con il Torino di Mazzarri, più approntata a difendere e ripartire piuttosto che a esprimere un proprio gioco. Un match che dirà molte cose sull’approccio dell’Inter a questa ultima e cruciale fase del campionato.