Astori, il ricordo di Sabatini e il mancato riscatto alla Roma
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1 L’ex dt di Suning parla del capitano della Fiorentina, recentemente scomparso2 “Quando lo presi era felicissimo. Roma come sempre piazza troppo critica.”3 Il mancato riscatto: Sabatini spiega come andò4 “Nel giorno dei funerali spiegai alla famiglia che me lo sarei tenuto volentieri…”L’ex dt di Suning parla del capitano della Fiorentina, recentemente scomparso
Walter Sabatini, ai microfoni de Il Romanista, ha voluto ricordare Davide Astori, che lui stesso prelevò dal Cagliari per portarlo ai giallorossi, ma non riuscì a trattanerlo per il mancato accordo con il club sardo.
“Quando lo presi era felicissimo. Roma come sempre piazza troppo critica.”
Queste le parole dell’ex direttore dell’area tecnica di Suning Sports: “Quando Astori seppe che lo voleva la Roma, non ebbe dubbi, scelse in un attimo il giallorosso e la cosa si concluse in un attimo. Era felicissimo Davide quel giorno del sì alla Roma dove tra l’altro avrebbe ritrovato il suo amico e compagno Nainggolan.
È stato un buonissimo calciatore, certo non un campione ma quelli sono pochi, è stato un difensore importante come dimostrato anche dalla sua carriera con la maglia della Nazionale. Soltanto che a Roma finì subito nel mirino della critica che lo bocciò in un attimo come purtroppo succede un pò troppo spesso nella capitale.
Il mancato riscatto: Sabatini spiega come andò
Il mancato riscatto? Non me l’ha mai perdonato il fatto che non lo avevo riscattato per la Roma. Quando glielo dissi ci rimase malissimo. Gli spiegai anche che avevo provato a trattare con il Cagliari per il rinnovo del prestito, ma che non c’era stato niente da fare – continua Sabatini -, il club sardo voleva solo la cessione e non ci fu modo di convincerlo per fare un nuovo prestito. Lui voleva rimanere in giallorosso e vide in me la causa della mancata conferma. Ce l’aveva con me.
“Nel giorno dei funerali spiegai alla famiglia che me lo sarei tenuto volentieri…”
L’ho anche detto alla sua meravigliosa famiglia in occasione dei suoi funerali. Gli ho spiegato che in quel mondo del calcio che tutto amava il loro figlio, l’unico con cui ce l’aveva era il sottoscritto, Walter Sabatini. Non gliene ho mai fatto una colpa, ci mancherebbe, io tra l’altro Davide me lo sarei tenuto. Perché oltre che un ottimo giocatore, era un ragazzo per bene. Fosse rimasto, sono sicuro che avrebbe avuto il tempo e il modo per far ricredere anche una piazza esigente come quella giallorossa”.