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Inter: il dramma nerazzurro nelle parole di Roberto Scarpini, risentiamole

Inter: il rigore su Ronaldo nella radiocronaca di Scarpinihttps://www.interdipendenza.net/wp-content/uploads/2018/04/varie-26-04-1998-Juventus-Inter-RIGORE-NEGATO-Scarpini.mp3

Difficile trovare  un tifoso interista che non conosca a mente quelle parole, ne siamo certi. Ma risentire Roberto Scarpini commentare l’episodio del clamoroso rigore negato da Ceccarini a Ronaldo per il fallo di Mark Iuliano fa ancora venire i brividi. In altri articoli oggi abbiamo dato ampio rilievo all’intervista dell’ex arbitro ed alle innumerevoli risposte di tutto l’ambiente nerazzurro di ieri e di oggi.

Non vogliamo tornare dunque sul rigore – si rigore no, le parole di quel protagonista o il ricordo del personaggio famoso. Ci interessa invece descrivere e rivivere il pathos, la sofferenza con cui Scarpini racconta quanto stava avvenendo sotto si suoi occhi. “Ronnie messo giù, messo giù, è rigore incredibile, Simoni in campo, Simoni in campo, l’Inter in campo, tutta la panca in campo” urla nel microfono Scarpini.

Tutto il popolo nerazzurri sarebbe corso in campo con Gigi Simoni

Ecco, in quel ruggito c’è tutto il sentimento ferito di milioni di tifosi nerazzurri incollati alla TV in quel pomeriggio d’aprile. C’è l’anima del giornalista tifoso che, se potesse scenderebbe in campo insieme a Gigi Simoni e a tutti i componenti della panchina. C’è la rabbia del popolo nerazzurro che se potesse farebbe altrettanto.

E dopo il rigore concesso pochi secondi dopo alla Juventus “non ci voglio credere, non voglio credere” sono le parole che suggellano il clima del calcio italiano di quegli anni. Le cose andavano in un certo modo, come le trenta e passa sentenze di Calciopoli spiegheranno negli anni successivi. Nessuno ci credeva, non solo Roberto Scarpini, eppure stava succedendo davvero, qualcosa che neanche la mente più fantasiosa del tifoso più incallito poteva immaginare.

Scarpini saluta un calcio che da li a poco finirà

Signori Scarpini vi saluta qui finisce la nostra radiocronaca…signori non ci vogliamo stare” è il segnale di resa di fronte all’evidenza dei fatti. Un certo calcio finisce in quel momento, da li si apre un’altra storia. E a distanza di tanti anni, nonostante la ferita che ogni volta si riapre, non possiamo che ringraziare Roberto Scarpini per averci raccontato quel momento e la fine di quella storia.