Inter: ancora un errore del VAR
(Inter) Un episodio strano, che a molti può essere sfuggito ma che rientra a pieno titolo nell’elenco delle recriminazioni per l’andamento della gara persa dai nerazzurri a Torino. A metà del primo tempo l’Inter era andata in gol. Borja Valero è stato messo giù in prossimità del limite dell’area, la palla resta nei pressi, Brozovic la scaglia in porta. Tagliavento aveva fischiato la punizione per l’Inter: sarebbe gol ma il gioco è fermo.
Con un post su “Tutti convocati” l’ex arbitro Luca Marelli solleva il caso. “E’ un episodio nuovo ma se scaviamo nel regolamento non troviamo un motivo valido per annullarlo. Si tratta di una rete realizzata e tutte le reti vengono riviste”. In un post di poco successivo l’ex arbitro rincara la dose “non c’è motivo per cui l’arbitro debba fischiare e aspettare qualche secondo. E’uno di quei casi in cui manca esperienza”.
Due errori in quattro giorni
Dunque a giudizio di Brozovic calcia di fatto la punizione. La palla è ferma, l’arbitro non ha ammonito nessuno e non c’è stata richiesta della distanza. Dunque il gol di Brozovic era regolare.
Il Var avrebbe dovuto fermare Tagliavento, avvertirlo della regolarità della punizione calciata da Brozovic e far assegnare il gol all’Inter.
Dopo il gol annullato a Mauro Icardi nel derby infrasettimanale di pochi giorni orsono, un’altra perla si aggiunge al discusso uso dello strumento tecnologico. Una domenica è l’interpretazione dell’arbitro che non convince, la domenica dopo quella dei due addetti al VAR. Nessun dubbio che la tecnologia abbia apportato benefici ma la discrezionalità dell’arbitro e degli assistenti deve ancora trovare la giusta limitazione rispetto all’oggettività proposta dalle immagini. Altrimenti tanto vale tornare al passato.
Ciò detto, è necessario chiedersi anche perché nessuno dei giocatori o dello staff tecnico abbia fatto rilevare il fatto al Sig.Tagliavento. Errore di valutazione? Superficialità? Oppure mancanza di conoscenza del regolamento? Qualunque sia la causa appare davvero incomprensibile (e colpevole) per professionisti iper pagati anche per conoscere le regole del loro mestiere fin nelle particolarità più remote.
Chi è Luca Marelli
Marelli non è uno sconosciuto nel panorama calcistico. Tra il 2005 ed il 2008 ha diretto 15 gare di serie A e quasi 60 nella serie cadetta.Chiuse la sua carriera di arbitro nel 2009 a causa di rapporti non propriamente sereni con Nicchi e Collina e da allora svolge la professione di avvocato nel suo studio di Como. Da qualche tempo ha aperto un blog in cui pubblica riflessioni e critiche decisamente interessanti sul mondo arbitrale, sullo sport in generale e sulle esperienze personali.
Fonte @tutticonvocati