(GdS) La furia di Luciano Spalletti nel post di Torino Inter
Luciano Spalletti non ha mandato giù la sconfitta contro il Torino.
Dopo aver pareggiato un derby che sarebbe stato da vincere a tutti i costi l’unica cosa peggiore che possa succedere era una sconfitta a Torino contro i granata. I peggiori incubi di Luciano Spalletti si sono avverati: ora sarà compito suo risollevare la squadra.
L’Inter di Luciano Spalletti si è svegliata, ieri, con la possibilità di scavalcare la Roma in campionato e, invece, è stata addirittura scavalcata dalla Lazio. Considerando che il weekend a Roma ci sarà il derby, i nerazzurri hanno avuto l’occasione di ipotecare un posto Champions. Posto che invece dovranno lottare con le unghie e con i denti fino all’ultima giornata.
Il problema dell’Inter in questa fase, ovvero nelle ultime due partite, è stato più un problema di cinismo e freddezza che un problema reale di gioco. Questo, infatti, è ciò che più rassicura Luciano Spalletti. Se i nerazzurri continuassero a giocare sul livello delle ultime 6 giornate sarebbe molto più facile raggiungere uno dei primi quattro posti, tutto deve partire dal gioco corale.
Le parole di Luciano Spaletti
“Non sono preoccupato, ho a disposizione dei professionisti veri,seri. E mi fido di loro. Bisogna ripartire subito forte andando a vincere a Bergamo abbiamo lasciato per strada punti pesanti, e non c’è più niente da gestire da qui alla fine del campionato.”
“Risultato immeritato, ci sono girati contro tutti i dettagli decisivi. Però non siamo stati bravi in molte cose. Oggi la palla viaggiava con meno fluidità. La qualità tecnica dei passaggi e certe scelte dovevano fare la differenza, e invece non siamo stati veloci e bravi come nell’ultimo periodo. Loro hanno fatto una gara attenta dal punto di vista difensivo e non ci hanno mai concesso la profondità. C’era da tenerli lì per non permettergli di uscire, e invece siamo stati poco reattivi anche nel recuperare palla, sprecando ogni volta troppe energie e parecchi metri di campo.”
“Perché Rafinha in panchina per un’ora? Può darsi che senza di lui la manovra sia stata meno fluida, viene però da due anni in cui ha giocato pochissimo. In questa settimana erano tre le partite in programma. Mercoledì, contro il Milan, mi era sembrato in debito di fiato, e allora l’ho messo quando contava di più. Poi ognuno può dire ciò che vuole.”