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Inter Cagliari: come vincere largo e risparmiare 40 milioni

Indice dei contenuti

1 Inter: come Chievo e Samp2 Temendo la beffa3 L’invenzione di Spalletti4 Può diventare un topInter: come Chievo e Samp

Inter: la partita con il Cagliari di stasera è stata simile ad altre di questa stagione, Chievo e Sampdoria su tutte. Gare che si mettono subito in discesa, che l’Inter gestisce al meglio, senza lasciare neanche le briciole agli avversari e che finisce poi in goleada.

Stasera forse era appena più difficile, se non altro dal punto di vista emotivo. Dopo il pareggio criticatissimo di Bergamo, dopo le polemiche sull’Inter che non vince se non segna Icardi, i nervi potevano essere tesi ed il gioco poteva risentirne.

Temendo la beffa

Il gol di Cancelo ha fatto svanire tutte le paure dopo due minuti. Da li in poi è stato spettacolo ma sempre con il cuore in gola, per tutto il primo tempo. Le occasioni da gol fioccavano ma il raddoppio non arrivava. Chi non ha pensato alla beffa alzi la mano.

Al rientro dall’intervallo si è capito che la beffa non avrebbe regnato a  San Siro stasera. Icardi e Brozovic hanno chiuso la pratica con due gol di pregevole fattura , come si diceva una volta. Perisic nel finale ha messo la ciliegina su una partita finalmente convincente, dopo tanto tempo.

L’invenzione di Spalletti

Al di là del risultato, fondamentale per la corsa Champions, la partita con il Cagliari offre uno spunto su tutti. La società, i tifosi, tutto ciò che sa di nerazzurro non dovrà smettere di ringraziare Spalletti per l’intuizione del nuovo ruolo di Brozovic. Il croato stasera ha giocato una partita straordinaria per efficacia nell’interdizione, per lucidità nel far ripartire l’azione, con lanci perfetti a scavalcare il centrocampo isolano e chiudendola con un gol che conferma il suo talento .

Brozo in quel ruolo, una volta che abbia maturato la consapevolezza della propria forza e stabilizzato il suo carattere, ha pochi rivali in Italia, probabilmente in Europa. Ovvio, il Cagliari non è il Barcellona, ma gli ultimi due mesi del croato sono stati una sinfonia dai toni altissimi e sempre in ascesa. Non è solo un fatto tecnico, è una risorsa enorme ritrovata, che permetterà alla dirigenza nerazzurra di avere un grattacapo in meno al prossimo mercato estivo. Andare a cercare a giro per l’Europa un regista a tutto campo come Brozovic, per quanto non un top player, significa sentirsi sparare richieste da 30- 40 milioni di euro.

Può diventare un top

Somma che Ausilio e C. potranno ora destinare per altri affari, per altri acquisti. Dopo l’applauso ironico rivolto al pubblico del Meazza in occasione della sostituzione contro il Bologna dello scorso febbraio, Brozovic sembrava diventato una fastidiosa zavorra per molti. Per molti ma non per Spalletti che, forse facendo di necessità virtù e magari giocando la carta della disperazione per recuperarlo, gli ha affidato  le chiavi del centrocampo.

Quel ruolo che da anni i nerazzurri non riuscivano a ricoprire dopo l’uscita di scena di Cambiasso e Stankovic. Attenzione, nessun paragone con i due mostri sacri del Triplete. Ma di certo Brozovic ha tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori interpreti sulla scena europea di questo ruolo così importante.
Da ora in poi si attendono solo conferme, da Brozovic e da tutti gli altri.