FPF Inter | Incontro terminato con l’UEFA, i dettagli

FPF, terminato l’incontro

E’ terminato l’incontro tenutosi a Nyon per la discussione del FPF. I vertici diregenziali nerazzurri, tra i quali spicca Antonello, hanno risposto alle domande della commissione Uefa.

Filtra ottimismo per quanto riguarda l’esercizio concluso nel giugno scorso. L’Inter ha chiuso il bilancio in perdita di 24,6 milioni di euro, ma da essi vanno tolte le spese “virtuose”(vengono considerate tali le spese per le infrastrutture ed il settore giovanile).

Come riportato da Calcio e Finanza, l’Uefa ha posto l’attenzione maggiormente sui contratti di sponsorizzazione: “in particolare quelli siglati con Suning, azionista di maggioranza del club nerazzurro. L’Uefa infatti pone l’attenzione sul peso delle sponsorizzazioni da parte correlate: se eccedono il 30% dei ricavi complessivi e se non hanno un valore congruo rispetto al reale valore della sponsorizzazione, la Commissione può riportarli (in seguito ad analisi di società terze) al fair value, riducendo di fatto la portata delle entrate”. Sotto la lente d’ingrandimento gli accordi di naming rights, dato che Suning e l’Inter hanno stretto accordi per il cambio di nominativo di Appiano Gentile ed Interello, compreso anche dellasponsorizzazione delle attrezzature per l’allenamento.

La dirigenza nerazzurra ha messo in risalto le ambizioni della proprietà Suning, parlando del futuro del club, e delle possibili nuove sponsorizzazioni che potranno arrivare dal mercato asiatico.

Se l’Uefa bocciasse i paramenti?

Se l’Inter dovesse riuscire a non andare sotto i 10 milioni di perdita allora si andrebbe incontro ad una multa da 7 milioni di euro.

Se la perdita dovesse essere superiore ai 10 milioni, la multa sarebbe molto più ingente, si dovranno rinegoziare i termini dell’accordo, incorrendo in nuove sanzione.

Secondo Calcio e Finanza “dovrebbe rimanere anche per la prossima stagione la limitazione alla rosa europea: come nella passata stagione, infatti, l’Uefa dovrebbe confermare la sanzione a causa delle violazioni dei paletti fissati per l’ambito sportivo e legati all’equilibrio tra entrate e uscite sul mercato (una violazione già indicata dalla Commissione in un documento aggiornato al dicembre 2017, in cui si parla di “parametri intermedi nella stagione 2016/17 rispettati parzialmente”). Il rischio è quindi, come avvenuto nel 2016/17, di non poter utilizzare alcuni calciatori nelle coppe europee“.

Fonte: Calcio e Finanza