Marco Materazzi carica l’Inter
Marco Materazzi, quando era in campo, bastava guardarlo per caricare a mille i compagni di squadra e renderli in grado affrontare nel migliore dei modi ogni sfida. Adesso che ha smesso di giocare, prova a caricare l’ambiente interista, del quale è un idolo indiscusso, attraverso le parole rilasciate al Corriere dello Sport in edicola oggi. Ovviamente, la carica di Matrix è tutta per Inter-Juventus di sabato sera.
Ecco le sue parole: «Sarà na grande partita che ogni interista vorrebbe giocare. In campo o… sugli spalti. Io sarò in tribuna a fare il tifo. Essere protagonisti in un match del genere non ha prezzo perché quando in palio ci sono la possibilità di vincere lo scudetto e quella di qualificarsi alla Champions, le motivazioni sono mille. E’ tanto che l’Inter non aveva la chance di disputare una gara del genere».
Già, è per questo che Materazzi, quando gli viene chiesto un pronostico, non ha dubbi: «Dico “1”. L’Inter non può farsi sfuggire questa occasione per fare un passo importante verso il ritorno in Champions e per complicare tantissimo la corsa verso lo scudetto di una rivale storica come la Juve. Se loro non vincono a Milano rischiano di essere sorpassati e la goduria per gli interisti sarebbe doppia».
I suoi ricordi in nerazzurro
Marco Materazzi parla anche del suo ricordo più bello in nerazzurro, sempre legati al Derby d’Italia. Eccolo: «La vittoria della Supercoppa italiana nel 2005 a Torino con la rete di Veron nei supplementari». Quella vittoria è rimasta impressa nel cuore di tutti i tifosi interisti, perché sconfiggere la Juventus in quegli anni non era cosa che capitava tutti i giorni.
E poi ancora il ricordo più brutto, anche se questa volta la Juventus non era l’avversaria: «Il 5 maggio… Lo so che di fronte non c’era la Juve, ma è come se ci fosse stata». Una sconfitta dolorosa, che brucia ancora a molti, se non tutti, tifosi nerazzurri. Anche se, come raccontato dallo stesso Matrix: «Il 5 maggio 2010 all’Olimpico abbiamo vinto la Coppa Italia, il primo dei tre trofei del triplete, e abbiamo rimesso a posto un po’ di cose». Difficile dargli torto.