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L’Inter di Herrera ed il gol di Facchetti del 1965 aiuteranno la remuntada della Roma

Inter: la remuntada del 1965 per aiutare la Roma

Sulla Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando ha commentato la debacle della Roma contro il Liverpool: “Quando finisci sotto un treno e ne vieni fuori solo con qualche osso rotto, ti senti quasi fortunato. E infatti alla Roma il 5-2 finale appare quasi bello, dopo aver rischiato una disfatta storica. Ora potrà ripetersi come un mantra: «Tre gol all’Olimpico e passiamo noi. Possiamo farcela. Li abbiamo già segnati a Messi».

Di Francesco caricherà gli animi mostrando il 3-0 della Grande Inter nel 1965, la leggendaria rimonta sul Liverpool sigillata da Facchetti. Ma anche la coda del match di ieri, in cui i Reds hanno subito 2 gol e si sono ritrovati imbrigliati da una strana paura. Se la Roma e l’Olimpico sapranno ricreare la stessa pressione emotiva al ritorno…”.

Quella gara rimasta nel cuore di tutti

La partita dell’Inter cui fa riferimento Garlando è rimasta uno dei momenti epici della storia nerazzurra. Anche in quella edizione era la semifinale. All’andata il Liverpool aveva vinto con un 3-1 che lasciava solo speranze a Helenio Herrera ed ai suoi ragazzi.

Ma quella era la Grande Inter, niente era impossibile per quella squadra. Dopo meno di dieci minuti dall’avvio ci pensò Mariolino Corso ad avviare la remuntada con una delle sue memorabili punizioni a foglia morta. Il vero capolavoro lo fece Peirò un minuto dopo, rubando d’astuzia il pallone al portiere inglese e mettendolo in rete con un tocco beffardo.

Facchetti illuminò la notte di Milano

Ma la rete a cui tutto il popolo nerazzurro è più affezionato è il terzo sigillo. Non solo perché completò la rimonta storica, non solo perché permise l’accesso alla finale ma perché quel fulmine fu scagliato da Giacinto Facchetti. Un lampo dal limite dell’area di rigore al termine di un’ azione meravigliosa tutta di prima, due passaggi in verticali di Suarez e Corso fino a Giacinto. Stop a testa alta, come solo lui sapeva fare, e destro nell’angolo ad illuminare la notte di San Siro.
La Roma non ha né Corso, nè Peirò e tanto meno Facchetti. Ma rivedendo quella partita in bianco e nero Dzeko e compagni potranno trovare ispirazione per la loro seconda impresa, dopo quella con il Barca.
Fonte: La Gazzetta dello Sport