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Inter-Juventus: la ferita aperta che fa arrabbiare tutti

Indice dei contenuti

1 Sono passati 20 anni, eppure…1.1 I due difetti dell’Inter1.1.1 Il ruolo di Luciano Spalletti1.1.1.1 La Storia chiude sempre i cerchiSono passati 20 anni, eppure…

È una ferita ancora aperta. Oggi sono passati 20 anni dal rigore non concesso dall’arbitro Piero Ceccarini per il fallo di Iuliano su Ronaldo. Un episodio che ha caratterizzato la lotta Scudetto nel campionato 1997-1998. È l’immagine moderna della rivalità fra Juventus e Inter. Viene quindi da sorridere amaro, leggendo le parole dell’arbitro toscano. Pur di non ammettere l’errore, ha sostenuto che fosse fallo di Ronaldo. Neanche troppo dispiaciuti nel disturbare la moda della retorica, scriviamo che è uno dei tanti motivi perché la squadra di Spalletti, sabato, non può sbagliare la partita. Battere la Juventus è sempre gioia inesausta e poi perché tutto si riassume in questa partita. Il rigore Iuliano-Ronaldo. Ma anche Calciopoli, gli insulti a Giacinto Facchetti, Calciopoli e il 5 maggio. Già… Il 5 maggio. Il capolavoro di questa stagione, oltre a tornare in Champions League, sarebbe regalare alla Juventus il suo 5 maggio.

I due difetti dell’Inter

L’Inter ha due ‘difetti’. Il primo: essere ‘pazza’ al punto da far venire quattro infarti nel finale della partita contro il Chievo Verona. Il secondo: ha alcuni tifosi convinti che la Juventus non possa perdere due partite di fila. A questi rivolgiamo un invito: sabato sera fate altro. Portate la fidanzata al cinema o a mangiare un pizza. State quindi lontani dalla televisione e dallo stadio San Siro. Che gli ultimi campionati siano stati una inumana rottura di “balls”, è palese. Ma non è stata solo colpa della Juventus. È stata colpa anche dell’Inter, affossata da mille e uno problemi post Triplete. Sono stati campionati dominati, è vero. Ma è altrettanto vero che è sempre mancata una vera concorrente. Quindi, sabato sera, è il momento di riscattarsi. È il momento di porre fine alla ‘tirannia’. La rivoluzione di Maurizio Sarri, allo Stadium, ha indicato la rotta. L’Inter deve far si che il vento del cambiamento diventi un uragano.

Il ruolo di Luciano Spalletti

L’avvento di Luciano Spalletti – e chi scrive non è esattamente un fan smodato del tecnico di Certaldo – è stata una benedizione per i nerazzurri. Il mister potrebbe riportarci oltre i 70 punti. E’ una cifra su cui in pochi avrebbero scommesso. Poi ha un personale conto in sospeso contro la Juventus. Gli scontri diretti sono a suo sfavore. Viene quasi da dire che la Juventus sia la sua Kryptonite.

La Storia chiude sempre i cerchi

È dunque ora di chiudere tutti i cerchi. Sono passati 20 anni. Al tempo ascoltavamo gli 883 nei walkman, giravamo sui Ciao e la benzina costava poco più di 1000 lire al litro. Alla sera volevamo invitare a ballare la regina del Celebrità e alla domenica si aspettava Pressing, dopo aver passato il pomeriggio incollati alla radio. A ben guardare non sembrano passati vent’anni, ma un’era geologica. Ecco Mister, ragazzi è il momento di cambiare la Storia. Non è un caso che, 20 anni fa oggi, si consumava il rigore Iuliano-Ronaldo. Nulla succede per caso.