Inter Juventus, nel ricordo di Giacinto
(Inter Juventus) La storia recente dei rapporti tra Inter Juventus è andata in scena più nei tribunali che in campo. In questi anni qualcuno ha pensato bene di tirare dentro queste vicende anche chi non c’entrava per niente come Giacinto Facchetti, nel tentativo di far passare il messaggio che “così facevan tutti”.
“Mio padre più che dal tribunale di Napoli è stato giudicato dalla gente di tutte le fedi calcistiche”. Gianfelice Facchetti ha ricordato così suo padre Giacinto in occasione della presentazione del suo libro “Se no che gente saremmo” ad Orvieto. Mai parole furono più giuste ed emblematiche per sintetizzare il tentato coinvolgimento dell’ex Presidente nerazzurro nella melma di Calciopoli.
Facchetti, l’altra faccia del calcio italiano
Giacinto era l’altra faccia del calcio italiano di quegli anni. Quello che tutti avrebbero voluto essere ma non riuscivano ad essere. Per sete di potere, per il cinico perseguimento della vittoria ad ogni costo, perché l’animo nobile, quello dei grandi personaggi non si compra all’Ikea. O ce l’hai o resti un mediocre.
Faceva comodo a molti tirare dentro la palude di quello scandalo anche lui. La politica anni prima aveva insegnato che era facile far passare nell’opinione pubblica il messaggio “tutti colpevoli nessun colpevole”. Il tentativo di trasformare la vittima in carnefice non riuscì perchè Giacinto era alto, nel fisico e nell’anima. E soprattutto perché non era colpevole, di niente.
Il tribunale dei tifosi ha già sentenziato
Nella sua lettera di ricordo a Giacinto, Massimo Moratti scriveva –“ ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti.E tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace”.
Non ci sono tribunali per chi ne ha voluto sporcare la memoria e non ci importa che le condanne arrivino o meno. Il tribunale degli interisti è riunito ad oltranza da quegli anni. Il nostro giudizio lo abbiamo emesso, il nostro ricordo per quei fatti, per quelle parole è vivo come non mai. E brucia ancora tanto, cari bianconeri…Spalletti farà bene a chiedere ai ragazzi di giocare e vincere domani sera anche per lui.