Inter Juventus: perché è importante dare continuità a…

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1 Inter: la luce in fondo al tunnel con la necessità di imporsi subito con una decisione. Lui non può proprio partire2 La gara e l’approccio3 Tattica vs qualità4 Icardi capitano vero5 Futuro e potenzialitàInter: la luce in fondo al tunnel con la necessità di imporsi subito con una decisione. Lui non può proprio partire

Inter Juventus: a poche ore dalla sconfitta contro i bianconeri, in casa nerazzurra si provano a medicare le ferite subite. Non basteranno dei punti di sutura o degli interventi chirurgici, bensì un potente psicologo e conoscitore di calcio dal nobile animo.

La gara e l’approccio

Non si può credere che sia stato sbagliato l’approccio alla gara di ieri. Forse l’eccesso di foga di Vecino (punibile o meno con il rosso) ha di certo indirizzato da subito la gara in una direzione. Almeno così sembrava. La Juventus ha provato dopo il vantaggio ad addormentare la gara, rallentando i ritmi e cercando di gestire al meglio il possesso. Gli uomini di Spalletti invece, soprattutto nella ripresa, hanno cercato di insistere sulle poche occasioni che di lì a poco si sarebbero rese possibili. Diagonali difensive, raddoppi di marcatura al momento giusto e agonismo allo stato puro sono stati gli elementi più evidenti.

Tattica vs qualità

Per chi ancora dovesse avere dubbi sulla questione, Spalletti è da ritenersi un vero e proprio maestro di calcio. In condizioni estreme e contro una rosa superiore e non di poco, ha dominato la gara per circa 88 minuti. Brozovic con grande personalità ha gestito la manovra e gli spazi del centrocampo. Icardi ha combattuto su tutti i fronti come un vero guerriero, ma in generale la squadra ha generato in fondo un senso di fiducia e di sentimento come non si vedeva da anni. La vittoria sarebbe stata epica, la sconfitta invece è apparso come un risultato troppo severo e ingiusto in virtù di quanto notato in campo. Adani a Sky ha sottolineato nel post partita l’importanza della preparazione tattica di un gruppo di giocatori che non possono essere solo dei giocolieri in mezzo al campo. Il calcio non è matematica per carità, ma non è neppure solo estro. Deve essere una sintesi perfetta e questo, al momento, all’Inter è possibile solo in parte.

Icardi capitano vero

Le lacrime all’uscita dal campo, come quelle del derby di ritorno dell’anno scorso sono una testimonianza che il ragazzo ci metta sentimento e passione. L’inter è questa: prendere o lasciare. Non si tratta di una linea retta e piatta. Il sentimento e San Siro ti fanno andare oltre le potenzialità e Icardi questo lo ha capito benissimo. 80.000 Spettatori diventano una necessità da cui scappare diventa quasi impossibile. Real Madrid e altri top Club? Sicuramente non saranno l’Inter inteso come popolo perchè al giorno d’oggi i casi di professionisti/tifosi sarebbero un evento raro. Forse Mauro potrebbe essere uno di questi. E se senza coppe e competizioni europee Milano vive questa passione, cosa potrebbe succedere se si dovesse tornare sui palcoscenici più Importanti?

Futuro e potenzialità

Suning è una Holding commerciale di caratura mondiale. Ad oggi non è stato possibile carpirne le intenzioni a fondo se non da supposizioni spesso generate da personaggi o professionisti schierati più per un interesse specifico che per dovere di informazione. Il FFP finanziario è stato un grosso limite fino ad oggi come del resto la poca chiarezza nella comunicazione. La rottura di Sabatini poi è il nuovo spartiacque della proprietà su come intenderà muoversi sul prossimo mercato. Certo è che dal match casalingo con il Napoli, l’Inter ha avuto una chiara identità di gioco grazie a un ritrovato Brozovic in versione regista e Rafinha come uomo sulla trequarti. La luce in fondo al Tunnel è finalmente visibile. Spalletti in una delle sue conferenze stampa, ha voluto sottolineare di come serva tempo per costituire una filosofia di gioco e identitaria. La filosofia dell’Inter, come ribadito ieri sera è differente da quella della Juventus. Creare un movimento calcistico tale da rendere riconoscibile una squadra è sinonimo di competenza tecnico tattica. Il futuro nerazzurro deve essere imprescindibile da Spalletti perchè si tratta di uno dei top allenatori disposti a proseguire verso un progetto di un certo livello e al momento, a certe condizioni.

Si deve dare continuità ad un lavoro con i giusti argomenti da parte della società. Si deve intervenire in maniera decisa sulle lacune e si deve proteggere il tecnico, creando una vera e propria gerarchia. Il campo e i calciatori in mano all’allenatore per procedere verso l’obiettivo. Storie come quella di Ferguson al Manchester United in Italia forse sarà difficile vederle ma potrebbe essere un modello a cui ispirarsi per trovare una via di mezzo. Il pericolo più grande si chiama “mancata qualificazione in Champions”. Senza questa, le proposte allettanti (sportive ed economiche) pioveranno dal cielo soprattutto dopo l’immenso lavoro condotto dal tecnico di Certaldo.