Lettera a Luciano Spalletti: “Caro Mister, le scrivo…”

Lettera a Luciano Spalletti

Caro Mister Spalletti le scrivo, così mi distraggo un po’. Mi perdonerà il chiaro riferimento al capolavoro di Lucio Dalla, ma davvero non sapevo come iniziare questa lettera. Una lettera “necessaria” dopo Inter-Juventus di sabato sera. Tutta l’Italia nerazzurra, chi le scrive compreso, ha storto il naso davanti ai suoi cambi apparentemente incomprensibili. Forse lo sono tuttora, ma dopo averla sentita parlare a La Domenica Sportiva, dove ha detto che la domanda da fare non era perché ha fatto entrare Santon, ma perché è stato costretto a fare quei cambi nei minuti finali, improvvisamente l’ho capita e li ho capiti.

Il suo riferimento, in questa risposta, è stato chiaro e netto all’arbitro Orsato, reo di aver diretto in maniera quanto meno discutibile la partita dell’anno. E io lo capisco bene il suo sfogo. Perché giocare in 10 contro 11 contro la Juventus era difficilissimo, eppure l’impresa stava per compiersi. Ma giocare in 10 contro 17 è decisamente impossibile. Quindi non si scoraggi, Mister. Continui così, non dia ascolto a chi la vuole via dall’Inter.

Noi dia ascolto a chi le addita le responsabilità dell’eventuale fallimento dell’obiettivo qualificazione in Champions League, non molli. Resti con noi perché chi la chiama “incompetente” ha il prosciutto davanti agli occhi. Chi è contro di lei si è dimenticato di quello che ha fatto in questa stagione.

Lei ci ha fatti rinascere

Caro mister Spalletti, lei ci ha fatti rinascere. Ha dato un volto e una identità a una squadra che l’anno scorso era in totale anarchia. Ha dato anima e cuore a una squadra che lotta su ogni pallone. Ha lanciato Skriniar, oggetto misterioso del calciomercato estivo, ha trasformato Marcelo Brozovic in un calciatore funzionale anzi, fondamentale per questa Inter e per quella del futuro. Ha reso Mauro Icardi più letale che mai.

Insomma Mister, lei ha fatto quello che nessuno dopo Josè Mourinho è riuscito a fare: ci ha fatti sentire davvero l’Inter. E questo varrà in ogni caso, anche se dovessimo arrivare quinti. La sua è stata un impresa straordinaria, macchiata da qualche errore lungo il percorso. Errori che i milioni di “allenatori” interisti presenti in tutto il globo non avrebbero mai fatto, dicono. Sì, come no.

Deve rimanere

Per questi motivi, e per tanti altri, caro Mister Spalletti, lei deve rimanere il nostro faro, la nostra guida in questi faticosissimi anni post Triplete. Anni duri, difficilissimi, che ci vedono ancora oggi soffrire, piangere per la nostra squadra del cuore. Ma con lei siamo tornati a rivedere la luce. Siamo finalmente fiduciosi per il futuro, anche se non dovesse arrivare la Champions.

Per chiudere, Mister, mi consenta di darle del tu. Tu sei uno di noi, sei entrato nel nostro cuore, nelle nostre vite, e stai dando un senso ai colori interisti che si erano appannati a forza di delusioni. Sia chiaro, se non doveste centrare la Champions, tu e i tuoi ragazzi, la delusione sarà forte. Ma una cosa ci farà ben sperare per il futuro, per le basi gettate in questa stagione maledettamente altalenante. E quel qualcosa, caro Mister, sei tu.