(CorSera): l’indiscrezione è fragorosa, senza la Champions sarà rivoluzione
Indice dei contenuti
1 Inter: senza il quarto posto sarà rivoluzione2 I cinesi potrebbero non aspettare oltre, Icardi in bilico3 Spalletti, meriti indiscutibili3.1 Gardini e Ausilio in discussioneInter: senza il quarto posto sarà rivoluzione
(Inter) Il Corriere delle Sera prospetta l’ipotesi che la mancata qualificazione dell’Inter alla prossima Champions League possa aprire una profonda rivoluzione nello staff dirigenziale nerazzurro.
Secondo la testata milanese il cambio chiamato da Spalletti a pochi minuti dal termine di Inter Juventus, fuori Icardi per Santon e la successiva sconfitta nerazzurra potrebbero diventare il centro di gravità intorno al quale ruoteranno molte decisioni importanti nel futuro societario.
Steve Zhang, plenipotenziario del padre a Milano, prova a tenere strette le fila ”sono orgoglioso di voi. Non molleremo e faremo tutto il possibile per lottare sino all’ultimo minuto. Non è ancora finita e se ogni partita faremo vedere questo spirito, vedremo cosa accadrà a Roma contro la Lazio”.
Ma la situazione è alquanto complessa.
I cinesi potrebbero non aspettare oltre, Icardi in bilico
“ Può una stagione essere decisa da una sostituzione azzardata?” – si chiede il Corsera – ” Forse sì. Senza i 40 milioni che entrerebbero nelle casse della società con la qualificazione all’Europa dei grandi, il progetto dell’Inter subirebbe uno scossone. I cinesi sono riflessivi, fino a un certo punto. Credono al riscatto, ma se il traguardo non fosse raggiunto potrebbero anticipare la rivoluzione”.
“Icardi, che Walter Sabatini avrebbe volentieri ceduto per un centinaio di milioni, rischia di essere sacrificato nel nome del bilancio e del fair play finanziario. Le offerte non mancheranno, stiamo parlando di un centravanti da 27 gol in campionato. Ma è un cane che si morde la coda. È difficile crescere cedendo il miglior giocatore.”
Spalletti, meriti indiscutibili
L’attenzione si sposta poi sulla posizione di Spalletti. Il mister toscano ha meriti innegabili, primo tra tutti quello di aver migliorato in maniera evidente la performance complessiva della squadra. E soprattutto quello di aver restituito al parco giocatori spirito di unione, orgoglio per i colori nerazzurri e senso di appartenenza. Valori su cui l’undici di Spalletti stava per portare a termine la clamorosa impresa sui campioni d’Italia pur se in inferiorità numerica. Fino a quella maledetta sostituzione.
“Le qualità del tecnico sono indiscutibili. Può darsi che l’Inter decida di scaricarlo, magari per inseguire il sogno Conte, ma può anche essere che in mancanza di chiarezza progettuale sia lui a farsi da parte”. La trasferta di Udine e la gara interna con il Sassuolo faranno da preludio all’eventuale scontro decisivo all’Olimpico con la Lazio. Nel frattempo i biancoazzurri di Inzaghi riceveranno l’Atalanta e renderanno poi visita al Crotone di Walter Zenga, vecchio cuore nerazzurro.
Gardini e Ausilio in discussione
“L’obiettivo è arrivare a giocarsi tutto all’ultima giornata con la Lazio. Conquistare quello spareggio sarebbe già un successo. Le romane sono in fuga, fuori tiro, lontane quattro punti. La Champions, all’improvviso, è diventata una specie di chimera. La classifica deficitaria acuisce il disagio interista, soprattutto quello della proprietà.”
“Anche i dirigenti rischiano. Più Gardini di Ausilio, ma tutti e due sono in discussione, come è logico che sia in un momento così, al tramonto dell’ennesima stagione in altalena. Entrambi ora hanno promesso sostegno alla squadra e all’allenatore. Ma senza la Coppa con le grandi orecchie è il caso di prepararsi a un ribaltone. Suning è lontano e forse non ha il polso chiaro della situazione. Ma la sua pazienza potrebbe finire in fretta.”
Fonte Corriere della Sera