Repubblica – Inter, Spalletti ha formato una squadra
A due giornate dalla fine l’Inter è ancora in piena corsa per il suo obiettivo stagionale: la Champions League. E, come sottolinea l’edizione odierna di Repubblica, dopo la vittoria a Udine e il pareggio della Lazio, ora i nerazzurri sono padroni del proprio destino.
A qualcuno scoppia il cuore per la gioia o anche solo per il sollievo, per questo senso di improvvisa leggerezza che non si avvertiva da chissà quando. Vietatissimo far festa perché nulla è compiuto, tutt’altro, ma certe cose, per chi è interista, sono un’emozione a prescindere. La traversata nel deserto è durata sei anni, lunghi e penosi da sembrare il quadruplo, è stata una cattività babilonese, ma ora eccoli, rispuntano.
Il merito di Spalletti
Dopo la vittoria in scioltezza sulle macerie dell’Udinese e soprattutto grazie al pari di Lazio-Atalanta, l’Inter ora sa che può davvero tornare in Champions, e che dipenderà solo dalle sue forze: due vittorie contro Sassuolo e Lazio e sarà fatta, senza voltarsi indietro.
Due gare che bisognerà giocare, e soprattutto la seconda potrebbe tramutarsi in uno spareggio drammatico per l’Europa nobile, ma intanto nessuno in questi anni era arrivato fin qui, a due passi dall’obiettivo, nessuno degli otto allenatori che si sono succeduti dopo Leonardo, l’ultimo a portare l’Inter in Champions nella stagione 2010- 2011.
Ci riesce Luciano Spalletti, lo sciamano che ha puntato i suoi occhi in quelli dei giocatori e li ha fatti diventare una squadra. Altri allenatori, dopo la grande crisi dello scorso inverno, non avrebbero risollevato la squadra ma sarebbero affondati con lei.
Le armi in più
Spalletti l’ha tirata fuori dal fango, perché aveva costruito qualcosa di solido prima, nell’autunno felice. A fine inverno gli sono esplosi Rafinha, Brozovic e Cancelo, le armi in più di questo scorcio.