Thiago Motta ha dato l’addio al calcio giocato
Nel 2010 l’impresa nerazzurra. Il tripete, storico e irripetibile successo targato Inter sotto la guida di Josè Mourinho. Un avvenimento consegnato agli annali, che ha contribuito a riempire di gloria ogni singolo protagonista, di quell’incredibile cavalcata. Dalla lotta scudetto contro la Roma, fino alla finale di Champions a Madrid, vinta con il Bayern Monaco. Immagini impresse nelle menti di tutti i tifosi meneghini.
Un eroe nerazzurro, oggi, ha dato il suo addio al calcio giocato. Thiago Motta, eccellente centrocampista, che quell’anno fu prelevato dal Genoa, insieme al suo compagno Diego Milito. Entrambi diventeranno idoli dei tifosi, anche dopo i loro addii. Il mediano oriunda ha poi trovato casa al PSG, dove è diventato un fulcro del gioco, fino alla scorsa stagione. Al termine del campionato, l’ex Nazionale Azzurro dirà addio è comincerà la sua nova carriera da allenatore.
Divertente retroscena sul triplete
Motta è sempre tornato con i ricordi all’impresa di otto anni fa. Inutile rammentarne l’importanza., quanto invece il gruppo che ha contribuito a tale successo. Una compagine coesa, unita, che non aveva paura di niente e di nessuno, guidata da un matto portoghese, sempre pronto a difendere il club meneghino da ogni tipo di accusa.
L’ex mediano interista, ha anche rivelato un episodio che secondo lui ha cambiato le sorti di quella fatidica stagione. Protagonista un diverbio tra Mou e Eto’o:
“Quando capimmo di poter fare il Triplete? Dopo gli ottavi con il Chelsea di Ancelotti. ma la svolta ci fu a gennaio, dopo la Coppa d’Africa. Mou rimproverò Eto’o davanti a tutti di non fare abbastanza. E lui si mise a fare pure il terzino. Ma che sofferenza sfidare i miei ex compagni del Barça in semifinale. La simulazione di Busquets? A fine primo tempo Lucio venne a dirmi di non preoccuparmi perché avremmo vinto lo stesso. Non ce l’ho con Busquets, ma ai miei giocatori dirò di non fare cose del genere”.
Ora un nuovo inizio
Thiago ha già dichiarato di voler iniziare a fare l’allenatore. Comincerà con l’Under 21 del Paris Saint Germain, ma magari in un futuro non troppo lontano, potrebbe sedersi sulla panchina meneghina.