Inter, addio a Piazza d’Armi
Manca solo l’ufficialità da parte della società, ma ormai è certo: l’Inter non ha presentato alcuna offerta per aggiudicarsi Piazza d’Armi. Lo rivela la Gazzetta dello Sport. In questa zona, Suning aveva pensato di realizzare il nuovo centro sportivo nerazzurro.
L’impianto, quindi, non dovrebbe mai vedere la luce. Martedì è scaduto il termine per presentare l’offerta da 20 milioni per aggiudicarsi il lotto. Una domanda sorge spontanea: le attenzioni dell’Inter si sono spostate altrove? Ricostruiamo però quest’intricata storia.
La storia della vicenda
L’interesse dell’ Inter per Piazza d’Armi era noto da tempo. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, aveva dichiarato il forte interesse della società per quel lotto di terreno. Il 9 marzo, il Sole 24 Ore aveva pubblica un articolo nel quale annunciava la vendita di Piazza d’Armi. E aveva, appunto, messo nero su bianco l’interesse nerazzurro.
“E’ stata avviata ufficialmente la dismissione dell’ex piazza d’Armi, che è stata nei mesi scorsi individuata come possibile area – è poco distante dallo stadio di San Siro – per lo sviluppo del nuovo cento sportivo nerazzurro. Quello di oggi – scriveva il principale quotidiano economico italiano – è un passaggio necessario affinché tutti possano esprimere manifestazioni di interesse a proporre progetti di sviluppo per l’area. La nascita di una cittadella sportiva nerazzurra – il cui progetto iniziale, secondo alcune indiscrezioni potrebbe prevedere la realizzazione della sede, una ventina di campi da calcio, palestre, foresteria e un centro medico specializzato in medicina sportiva– aveva nei mesi scorsi incontrato una disponibilità di massima al confronto da parte del Comune di Milano”.
Disponibilità che, come sottolineato dalle parole del sindaco di Milano, era arrivata. Allora cosa è successo? Perché Suning si è tirata indietro da un simile progetto? Questa volta il “fair play finanziario” non ci ‘azzecca’. Le spese per le infrastrutture che un club vuole effettuare, non sono conteggiate ai fini del pareggio di bilancio. Il regolamento dell’Uefa in materia parla chiaro. Allora perché? La Gazzetta dello Sport, quest’oggi, parla di un’idea molto chiara
I motivi dell’addio
L’ Inter avrebbe abbandonato il progetto per gli eccessivi costi dell’operazione, stimati in 100 milioni di euro più i 20 del bando, e a causa di possibili intoppi burocratici. La società nerazzurra, per utilizzare per i propri scopi quella zona, avrebbe dovuto cambiare infatti destinazione d’uso. Sarebbe stata quindi necessaria una variante urbanistica. Tutti cavilli che hanno fatto sfumare il progetto.