Inter, Gianfelice Faccetti parla di Pirlo
C’è stato un tempo in un l’ Inter era terra di fenomeni. Fenomeni come Ronaldo, Baggio, Djorkaeff, Vieri, Recoba e Andrea Pirlo. Pirlo era un fenomeno al pari dei precedenti, sono che non lo sapeva. La società nerazzurra non lo sapeva, lui lo sapeva benissimo.
Infatti proprio “il maestro” è uno dei rimpianti più grandi della storia nerazzurra. Rimpianto che è difficile mandare giù ancora oggi, nonostante siano ormai passati 17 anni dal suo addio. A parlare proprio di questo, ieri, è stato Gianfelice Facchetti, figlio dell’indimenticato Giacinto. Le sue parole sull’addio di Pirlo sono state riportate dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi.
Le parole di Facchetti
L’ Inter ha mandato via Pirlo per “oscure ragioni”. Così racconta Gianfelice Facchetti alla Gazza. Ecco le sue parole: «Il vincitore (del premio Facchetti, ndr) ha fatto felici in modo particolare tifosi milanisti e juventini. Noi interisti lo abbiamo visto nei suoi primi passi in A, ma ce lo siamo fatti sfuggire per oscure ragioni».
Già, oscure ragioni. Perché non era possibile non accorgersi del talento più che cristallino del trequartista diventato poi regista di tutte le squadre che ha reso grandi. Ecco, tutte ma non l’Inter. Perché in nerazzurro, come lui stesso ha dichiarato, a volte giocava esterno di centrocampo o perché, semplicemente, non hanno avuto voglia di aspettarlo.
Non hanno avuto voglia di aspettare l’esplosione di un talento che di lì a poco avrebbe incantato in Italia, in Europa e nel mondo. Le Champions del Milan, la Coppa del Mondo di Germania 2006 portano tutte le sua firma.
Il restroscena di Zanetti
Javier Zanetti, è stato compagno di Pirlo all’Inter. E proprio su di lui ha raccontato un piccolo retroscena: «Cuper mi diceva: vai in pressione su Pirlo. Ma non riuscivo mai a togliergliela… Era impossibile». Parole che, dette da Zanetti, uno dei più grandi difensori della storia del calcio, fanno sicuramente un certo effetto.