Inter: Ranocchia accusa
(Inter Ranocchia) Andrea Ranocchia ha rilasciato oggi una lunga intervista al quotidiano Il Giorno, nel corso della quale ha affrontato molti temi di natura sportiva e anche personale. Nel corso del dialogo, il difensore centrale nerazzurro ha rivelato il periodo di enorme difficoltà vissuto negli anni scorsi a causa dell’atteggiamento incredibilmente incivile di molti tifosi.
Queste le parole dell’ex capitano nerazzurro: “Chiamando le cose con il loro nome, io sono stato vittima di cyber-bullismo durante la mia carriera. Ci sono stati periodi complicati. I social ci dovrebbero dare una responsabilità enorme, al contrario mi sembra sia cresciuto il livello di ingenuità e cattiveria. Gli stessi media dovrebbero fare attenzione, anche solo nei toni con cui si scrive una pagella. Quando qualcosa è scritto è scritto, viene letto da milioni di persone e fa montare la cattiveria…C’è stato un momento in cui sono stato insultato in ogni modo. Quando vai in difficoltà ti puoi lasciare trasportare, ed è la reazione sbagliata, oppure fai un altro giro di maniche e lavori. Negli ultimi anni mi sono allenato molto duramente. Non lo avessi fatto non sarei riuscito a giocare a un buon livello dopo tante panchine”.
Recuperato da Spalletti
Andrea ha passato un periodo d’inferno negli ultimi anni. La lenta discesa dall’onore della fascia di capitano all’anonimato, tra prestiti di pochi mesi e rientri. Ma non si è dato per vinto. Quando è arrivato Spalletti ha messo la testa bassa ed ha iniziato a pedalare. Il mister gli dette subito un segnale di fiducia quando riprese duramente nel ritiro di Riscone un tifoso che aveva apostrofato con sciocca ironia il lavoro di Ranocchia.
In quel momento si capirono due cose: l’abilità del mister nella creazione e nella difesa a prescindere del suo gruppo e la volontà di Andrea di farne parte, di esserne attore importante. Ranocchia sapeva fin da quel momento di avere davanti a sé un lungo periodo fatto di incertezze e di panchina. Miranda e Skriniar sono apparsi fin da subito intoccabili, anche per le prove di altissimo livello sciorinate soprattutto del giovane slovacco.
Quest’anno sempre a testa alta
Anche quest’anno Ranocchia ha fatto spesso panchina. Ma l’ha fatta facendo sentire a tutti i suoi compagni il suo incoraggiamento in ogni momento. Mai una parola oltre le righe, mai un atteggiamento men che professionale. Un leader morale dello spogliatoio.
E quando c’è stato bisogno, Ranocchia ha risposto presente, sempre. E sempre a testa alta, tanto alta da andare a prendere quel pallone in cielo domenica scorsa ad Udine per aprire la strada ad un successo fondamentale per tenere vive le speranze di qualificazione in Champions. Le parole di oggi confermano che sulle qualità tecniche del giocatore le opinioni possono diverse. Su quelle umane no, Ranocchia è un gigante rispetto ai tanti nani che popolano il mondo del calcio.