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La lezione di Walter Zenga

“Pronto, ciao: hai tempo?”. “Sì”. “Raccontami dell’Apocalisse di ieri sera”. È iniziata così alle 13.44 di quest’oggi, domenica 13 maggio, la telefonata con Marco Ciogli. Dopo la tragedia di ieri sera, d’altronde, in pochissimi credevano che la Lazio potesse ‘scivolare’ a Crotone. Io non ero fra questi. “Spero di sbagliarmi, ultimamente mi smentisco da solo”: così ho chiuso la telefonata. Ecco fra quei pochissimi, c’è sempre stato Walter Zenga. Ci voleva il ragazzo di viale Ungheria per ricordarmi, e ricordarci, che gli interisti non tradiscono mai. I veri interisti, eh.

Lo spareggio che chiude un cerchio

La lezione di Walter Zenga deve quindi servire a un gruppo, quello guidato (più o meno) bene da Luciano Spalletti, che forse immeritatamente ha un altro match ball. Domenica sera c’è Lazio-Inter: o si vince o si vince. Proprio come doveva accadere quel 5 maggio 2002… C’è qualcosa di ‘mistico’ in questa partita. I nerazzurri si trovano davanti al grande fantasma che, trionfi e vittorie degli anni seguenti, non hanno saputo definitivamente scacciare. Personalmente ritengo questa squadra inferiore a quella di Hector Cuper. Icardi sarà pur bravo ma non sarà mai – nemmeno dovesse vivere 100 vite – il piede destro di Ronaldo. Ma proprio Icardi, le cui parole di ieri sera non sono passate inosservate, può chiudere il cerchio.

Il passaggio di testimone

In queste settimane si è parlato (anche a sproposito) del capitano interista. Dove andrà a luglio sarà un problema di luglio. Oggi il problema è che il capitano deve riscattare errori gravi (a cominciare da quelli contro il Milan). Ecco perché sembra fatto tutto apposta: Zenga, come faceva in campo, salva l’Inter da una quasi sicura sconfitta. Poi rinvia… Ronaldo stoppa ma le sue ginocchia, quel 5 maggio, non gli consentono lo scatto decisivo. Così aspetta per 16 anni di dare un assist che Icardi non dovrà sbagliare. Icardi e tutta l’Inter. A cominciare da Luciano Spalletti, passando per Rafinha, fino all’ultimo dei magazzinieri. Perché i veri interisti, nel momento del bisogno, non tradiscono mai. Vero, Walter?