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Chiellini: “per chiedere rispetto occorre sapersi vergognare” (G.B.Shaw)

Indice dei contenuti

1 Juventus: Chiellini l’intervista dopo il settimo2 Il rispetto preteso3 Il momento topico del campionato, il VAR4 Vogliono le scuse4.1 Giorgio, quanti scudetti per una Champions?Juventus: Chiellini l’intervista dopo il settimo

(Juventus Chiellini) L’intervista di Chiellini rilasciata ieri a Sky dopo la matematica certezza del settimo scudetto merita qualche riflessione. Il difensore bianconero, in sintesi viene in TV a gonfiare il petto per l’ennesimo successo.

E’ giusto così, chi vince ha il diritto di esternare il proprio orgoglio. Certo c’è modo e di farlo e le parole del difensore toscano confermano che a Torino non ancora imparato l’arte di saper vincere. Tanto meno quella di saper perdere, come hanno platealmente dimostrato qualche settimana fa in modo visione.

Il rispetto preteso

Ma restiamo ai fatti. “Avremmo meritato più rispetto… Nella vita ci vuole rispetto e quando poi si manca di rispetto si pagano le conseguenze” ha detto Chiellini riferendosi a media e ad avversari.
Il rispetto. Concetto di alto profilo in ogni aspetto della vita di ciascuno di noi. George Bernard Shaw ebbe a dire che “un uomo è tanto più rispettabile quante più sono le cose di cui si vergogna”. Da questo punto di vista uno a zero per il difensore bianconero.

La serie B, l’esibizione ostentata di scudetti revocati, il gesto in cui è stato immortalato nel quarto di finale con il Real Madrid universalmente conosciuto come “you pay”, l’arbitraggio di Orsato in Inter Juventus. Tutte cose di cui il roccioso difensore prova grande vergogna, ne siamo certi. E dunque a buon diritto può reclamare il rispetto secondo il teorema del grande scrittore inglese. Come dite? Chiellini non ha mai detto di vergognarsi di questi fatti? Bhe, allora il nostro rispetto va in stand by e di questo il buon Chiellini ci perdonerà.

Il momento topico del campionato, il VAR

Il secondo passaggio che suscita interesse quando Chiellini, a proposito dell’ultimo scudetto, afferma che “Prima il VAR poi… c’è stato un momento in cui stavamo per perderlo, a metà del secondo tempo di Milano sembrava finita”.
Dal lato etico a quello sportivo, fa piacere che il difensore della nazionale riconosca che il 28 aprile scorso i bianconeri stavano perdendo lo scudetto di fronte all’Inter ridotta in 10. Da chi? Dal Var naturalmente.

Quel Var che aveva azzoppato l’Inter mentre in 10 doveva restare la Juventus. Se Chiellini riconosce che quello è stato il momento topico del campionato, in cuor suo sa quanto sia immeritato questo titolo. Poi davanti alle telecamere gonfi pure il petto, faccia lo juventino orgoglioso, rientra nel gioco delle parti. E tutto sommato a noi importa il giusto delle sue parole, dei suoi godimenti. Na parli magari con Orsato, appena torna dal lontano oriente. Tornando al concetto di poco fa, se vengono in TV e ci dicono insieme che si vergognano di quello che successe in quella serata…chapeaux! Altrimenti sono parole buttate in pasto per i propri tifosi, al vento per tutti gli altri.

Vogliono le scuse

Infine una terza osservazione merita il difensore juventino affermando che “quando si parla troppo presto bisogna chiedere scusa. Poi la vita va avanti e passa tutto ma ogni tanto è giusto mettere i puntini sulle i”. E qui siamo alla farsa, a meno che, ma ne dubitiamo, il discorso non fosse rivolto a sé stesso, ai suoi compagni, alla sua società. Chiedere scusa è frutto di due componenti: aver ricevuto un torto da un lato, dall’altro la statura morale per riconoscere di aver causato un qualsiasi danno ad altri.

Faccia un serio esame di coscienza Chiellini. Si riveda tutti gli episodi “border line” del campionato e poi con l’onestà intellettuale che di certo non gli manca, si ponga in una delle due parti. Quando ha fatto, magari ci faccia conoscere quale ha scelto, anche se un’idea l’abbiamo già fin da ora. L’orgoglio e l’aziendalismo non ammettono cedimenti di sorta.

Giorgio, quanti scudetti per una Champions?

Una sola domanda avremmo voluto fare a Chiellini se fossimo stati ad intervistarlo, proprio per testare quanto fossero veritiere le sue parole: a quanti dei sette scudetti sarebbe disposto a rinunciare per una Champions? E a quanti per un triplete? Dica la verità, altrimenti gli si allunga il naso come a Pinocchio…

Ora tutti in ferie, poi tutti alla TV a guardarsi il mondiale degli altri, con tanti ringraziamenti anche a lui e ai suoi compagni nella Juve e in nazionale. E poi tra poche settimane la giostra riprenderà a girare….”Venghino signori, altro giro, altra corsa…”.

PS. L’impeto d’orgoglio più forte è stato quando Chiellini ha tuonato “noi le finali le perdiamo perché le giochiamo… “. Anche i quarti Giorgio, anche i quarti, ma di certo è colpa dello Champagne.