Chiellini “spara” e Cucchi lo zittisce
Chiellini è intervenuto ieri a “La domenica sportiva” per parlare della Juventus e dei suoi sette scudetti di fila. Un’impresa senza dubbio leggendaria, macchiata da qualche svista arbitrale qua e là. L’arcigno difensore bianconero però è scivolato, come molti suoi compagni di squadra in passato, sul numero degli scudetti vinti.
Ecco le sue parole: «Abbiamo vinto tutti questi campionati, 36 scudetti, doppiando quasi la seconda e il motivo è sempre e solo uno», alludendo chiaramente alla forza della squadra bianconera. Riccardo Cucchi, celebre giornalista e radiocronista della Rai, era in studio e ha sentito le parole del centrale juventino. Subito è intervenuto e con la sua pacatezza ha fatto notare a lui e a tanti altri juventini che gli scudetti non sono 36, ma 34.
Allora Giorgio, palesemente imbarazzato, ha archiviato la questione con un sorrisino e bisbigliando ha detto: «Glissiamo, dai». E’ così difficile per un icona, prima che della Juventus, del nostro calcio dire la verità e non fare il tifoso? A quanto pare, sì.
Calciopoli “gettata” nel secchio
Chiellini forse non sa, o non ricorda, quello che è accaduto nel 2006: uno scandalo enorme che ha fatto vergognare milioni di tifosi italiani, siamo certi anche qualcuno della Juventus. Calciopoli ormai è stata spazzata via con un colpo di spugna, nessuno al ricorda più o non vuole ricordarla.
Fortuna che esistono giornalisti bravi e competenti come Cucchi che la ricordano anche ai diretti interessati che fanno finta di niente. Perché più di trenta sentenze contro la Juventus e i suoi tesserati all’epoca dei fatti non possono essere dimenticate. Perché gli scudetti sono 34 e non 36, come la stessa società bianconera sfoggia all’Allianz Stadium. Bisogna ricordare questi fatti, perché tali sono. Piaccia o no a Chiellini, alla Juventus e ai loro tifosi.