CdS Milan | L’Uefa gela i rossoneri: clamorosa decisione. Gli sviluppi

Il bilancio rossonero allo studio Uefa

Cds Milan | La stagione 2017/2018 sta volgendo al termine ed è tempo di bilanci. Questa frase, dall’introduzione del Fair play finanziario da parte dell’Uefa però ha un significato specifico. Le società sotto la vigilanza economica da parte dell’organo competente della federazione europea devono rispondere dell’operato svolto nell’anno economico che và da luglio al 30 giugno. Il Milan, dopo il mercato faraonico della scorsa estate, ora, è sotto stretta osservazione da parte dell’Uefa. Circa un mese fa, entrambe le squadre milanesi hanno esposto il liro bilancio alla commissione Uefa. Mentre per l’Inter c’è ottimismo, per il Milan la situazione è totalmente diversa.

Le due squadre partivano da una situazione di “paletti” differente. L’Inter nel 2015, sotto l’egida di Erik Thoihr aveva trovato l’accordo tramite il “settelment agremment”, che potremmo riassumere come un controllo serrato ad ogni esercizio di bilancio. Il Milan invece partiva dal “voluntary agreement”, senza paletti specifici e con il solo obbligo di essere nel giusto con i conti per un esercizio di bilancio della durata di 3 anni.

La situazione attuale

La situazione attuale è ben diversa. I rossoneri infatti, dopo aver presentato il bilancio di controllo per quanto riguarda questa stagione, sono avvolti da un clima di ansia. Le notizie che arrivano da Nyon infatti non sono positive e, anche se la risposta ufficiale arriverà tra fine maggio ed inizio giugno, la sensazione è che ci saranno sanzioni da parte dell’Uefa. Il finale di campionato del Milan è assolutamente ancora da scrivere, non solo sul campo, per capire se sarà 6° o 7° posto ma anche, e soprattutto, rispetto alle decisioni in arrivo da Nyon. La posizione in classifica è assolutamente delicata, arrivare al 7° posto significherebbe iniziare la stagione con il preliminare di E.L. il 26 luglio, saltando completamente la tournee estiva, con la perdita di ulteriori introiti.

Ciò che toglie maggiormente il sonno alla dirigenza del povero diavolo però sono le decisioni in corso da parte dell’Uefa. La sanzione più probabile che potrebbe arrivare da Nyon è il passaggio al “settelment agreement”, con controlli serrati per ogni anno fiscale, oltre ad una multa da 20 milioni di euro. Passare al settelment agreement è, di fatto, un fallimento che limiterebbe di molto la possibilità di sviluppo della squadra e della società. Ora il Milan è davanti ad un vero e proprio dilemma, considerando i rigidi paletti del “settelment”. Questi paletti prevedono un rosso non superiore a 30 milioni di euro per il primo anno ed un pareggio di bilancio per il secondo.

Le possibili sanzioni riportate dal CdS

Oltre alla possibile multa da 20 milioni di euro, il Milan si potrebbe trovarsi anche ad avere limitazioni per quanto riguarda la rosa che parteciperà alla prossima E.L. La pena più grande però rimarrà quella legata al mercato. Il Milan, se dovesse arrivare questo tipo di decisione, non potrà operare liberamente. Per ogni investimento in entrata dovrà esserci un calciatore in uscita che permetta di pareggiare l’investimento fatto. In più il CdS parla anche di una possibile riduzione del monte ingaggi. Il Milan potrebbe ritrovarsi costretto a vendere qualche big, per ripianare i debiti. Non và dimenticata inoltre la questione del rifinanziamento del debito contratto con Elliott. La situazione in casa Milan è seria, tanto da aver bloccato i rinnovi di Cutrone e Romagnoli in attesa che l’Uefa si esprima.