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(TS) Zaccheroni, parole importanti su Lazio Inter e caso De Vrij

Zaccheroni, ex di entrambe le squadre, ha parlato dello spareggio

Oggi è il Commissario Tecnico degli Emirati Arabi Uniti ma nei primi anni 2000 è stato allenatore sia della Lazio che dell’Inter. Proprio Zaccheroni era l’allenatore dei biancocelesti il celebre 5 maggio. E a 16 anni da quella data nefasta per tutti gli interisti, è tornato a parlare.

Ed è tornato a parlare alla vigilia mica di una partita qualunque, ma proprio di Lazio Inter che deciderà chi andrà in paradiso e chi invece dovrà passare un altro anno nel limbo dell’Europa League, competizione troppe volte presa sottogamba e molto snobbata dalle varie squadre.

Le parole di Zaccheroni

Zaccheroni, in esclusiva a Tuttosport, ha parlato delle possibilità di entrambe le squadre: «La partita della Lazio riesco a immaginarmela. Quella dell’Inter no». «L’Inter è indecifrabile. E’ una costante della sua storia. Non sai mai cosa farà. Questa stagione lo ha confermato. Un’andata da prima in classifica. Un ritorno completamente diverso. Vedo le espressioni di Luciano a bordo campo: ogni tanto rimane a braccia aperte. Sembra che anche lui osservi quella componente imperscrutabile della storia dell’Inter. E so di cosa parlo».

«La Lazio è più squadra. Si vede dalla costanza di rendimento. Dipende anche dal fatto che l’allenatore è lì da più tempo. Hanno una fisionomia ben precisa con centrocampisti che fanno male inserendosi, come Parolo e Milinkovic-Savic Simone ha costruito il suo gioco su ripartenze micidiali. Luciano invece è arrivato la scorsa estate e non ha potuto incidere molto sulla campagna acquisti. L’Inter non ha ancora trovato l’equilibrio giusto per essere del tutto affidabile».

Le parole di Zaccheroni sul caso De Vrij

Zaccheroni poi ha parlato del caso De Vrij: «A centrocampo la Lazio ha ottimi giocatori. Ma anche l’Inter ha trovato soluzioni interessanti come Brozovic. Mi sembra che siano tutti contenti per il rendimento del croato. E in difesa De Vrji è molto forte. Ma Skriniar e Miranda non sono gli ultimi arrivati».

«Simone deve decidere in base alla personalità del giocatore. A vederlo in campo, sembra uno bello tosto. Faccio fatica a pensare che un calciatore vada in campo contro gli interessi della propria squadra. Io feci giocare Bierhoff già sapendo che sarebbe andato al Milan».