Lazio Inter: adrenalina pura
(Lazio Inter) Avevamo fatto di tutto per evitarci una settimana come questa, perdendo con il Sassuolo. Poi quella simpatica carogna di Walter Zenga ci ha messo del suo per evitarci un primo tranquillo week end al mare, visto che anche il tempo è migliorato. Adesso ci siamo, le scorte di Maalox sono finite, i defibrillatori per domani sera sono già pronti all’uso non resta che mandare mogli e fidanzate a cena da qualche amica e restare soli con la nostra ansia.
Non è la semifinale con la Barca, non è la finale del Bernabeu, ma le sensazioni sono identiche, uguali ad allora, uguali dappertutto, anche nei luoghi più impensati. Lassù tutto è calma e pace, ma non per Beppino e Giacinto. Da una settimana i loro cellulari squillano in continuazione, la richiesta è sempre la stessa “pensateci voi per favore perchè questi qua da soli non reggono…”. Come se ce ne fosse bisogno.
Anche Prisco e Facchetti fremono
Da domenica sera i due vecchietti sono inseparabili, irascibili, intrattabili. Anche Giacinto, noto al mondo intero per la sua flemma, è diventato burbero e scontroso. Tutti sanno cosa hanno in testa, pensano solo a quello, parlano solo di quello. San Pietro già un paio di volte li ha richiamati ad un abbigliamento più consono, senza sciarpe e bandieroni legati in vita. E gli ha ingiunto anche si riportare le alette ai loro colori naturali, questa innovazione della tinta nerazzurra non è gradita al Principale.
In diversi si sono lamentati. Nelle stanze di Giacinto e Beppino ad ogni ora del giorno e della notte c’è un tizio che urla “il capitanooooo” . E poi parte una musichetta strana invece del Te Deum, volume a palla naturalmente, con una preghiera “Amala” che non pare proprio rivolta nei confronti della Madonna. Addirittura Beppino pare abbia avuto un diverbio con diversi con alcuni Santi. Uno in particolare, il più focoso nello scagliarsi contro l’ex vice presidente, pare si sia sentito liquidare con un perentorio “e poi non rompermi i co****ni, per me c’è solo l’Inter…”. Roba da anni di Purgatorio se fosse vero.
I preparativi
Per domenica sera è già tutto pronto. Mega schermo nella stanza di Giacinto, patatine e fruttini in quantità industriali. Giacinto ha telefonato a Cambiasso per farsi rimandare su la maglia con il numero 3. Gliela aveva chiesta in prestito 8 anni fa e poi se l’era tenuta, maldidos… Beppino guarda continuamente il portafogli, nella finestrella plastificata spunta ancora una vecchia foto di Ronaldo ma accanto a lui ora campeggia l’immagine sacra di Mauro Icardi che porta le mani alle orecchie dopo la tripletta al Milan. Guarda la foto e sospira, sospira forte Beppino.
“Quanto vorrei esser laggiù per stare con loro”, rimugina tra sè mentre gli occhi gli si inumidiscono. “Meno male che ho parlato io con Spalletti, gli ho dati due dritte, ora sa cosa deve fare. Giacinto ci sei?… Dove stai, andiamo Cipe, sta per iniziare, vieni qua. Allora io mando la pec a Icardi che Sampaoli lo convoca per il mondiale. Non è vero, lo so ma vedrai come sgalletterà in area Maurito. Tu mettigliene un paio al sette a Strakosha, una volta ti riusciva bene. Va bene una per tempo, all’89mo magari…
Come si fa a non vincere con due così?